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Palermo, il legale di Di Piazza: “Se non ci fossero stati Paparesta e Di Piazza, Mirri sarebbe riuscito a vincere il bando?”

"Nonostante la signorilità da ambo i lati avevo percepito che qualcosa stava per allontanare le due parti"

Mediagol92

Guerra fredda.

In casa Palermo continuano i contrasti tra le due anime della società, Dario Mirri e Tony Di Piazza. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, il legale dell'ormai ex vicepresidente rosanero ha raccontato quanto avvenuto la scorsa estate: "Sinceramente non avrei mai immaginato lo scenario che si è verificato, perché all’inizio erano tutti completamente d’accordo. Di Piazza ci teneva a dare un contributo alla sua terra d’origine, ma, da New York, non poteva avere la gestione quotidiana della società: per lui, Mirri era l’ideale. Inoltre Mirri aveva un background perfetto per il Palermo. Io e gli avvocati Maggio e Mazzarella ci siamo impegnati veramente tanto in vista della costituzione della società, perché l’operazione è nata pochi giorni prima del bando".

Gli screzi tra i due sarebbero iniziati fin dai primi giorni dopo l'assegnazione del titolo sportivo da parte dell'amministrazione comunale: "Nonostante la signorilità da ambo i lati avevo percepito che qualcosa stava per allontanare le due parti - sottolinea il legale di Di Piazza -. Piccole scelte, come quella relativa allo sponsor tecnico, che è stata comunicata solamente a cose fatte".

"Se non ci fossero stati Paparesta e Di Piazza, Mirri sarebbe riuscito a vincere il bando? È vero che aveva già perfettamente in testa cosa fare prima di incontrarci ma senza Di Piazza ce l’avrebbe fatta? Anche dal punto di vista mediatico, oltre che economico. Ho ascoltato la conferenza stampa del presidente Mirri e non mi aspettavo che sminuisse così le figure di Paparesta e Di Piazza. A mio parere ci vorrebbe più riconoscenza", ha concluso De Martino.

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