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Palermo-Hera Hora, oggi doppio cda: la resa dei conti tra Mirri e Di Piazza

I due proprietari del club rosanero avranno oggi un nuovo faccia a faccia

Mediagol92

"La resa dei conti è arrivata, ma il futuro del Palermo appare sempre più spaccato in due".

Apre così l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia parlando dell'attuale situazione societaria del club rosanero. Da una parte il presidente Dario Mirri, che detiene il 60% delle quote (50% Damir, 10% titolo personale), dall'altra Tony Di Piazza che possiede il 40% del club. Quest'ultimo, che già da diverse settimane ha annunciato di voler cedere, però, non ha ancora trovato un acquirente.

Oggi pomeriggio i due avranno un faccia a faccia nel corso dei consigli di amministrazione di Hera Hora e SSD Palermo. Tra i temi discussi ci sarà sicuramente anche quello relativo alla cessione delle quote di Di Piazza, con l'italo-americano che all'interno del club ha versato un totale di 2,7 milioni di euro e non sembra intenzionato a privarsi del suo investimento per un cifra inferiore o pari a quell'ammontare.

Mirri osserva e attende la decisione di Di Piazza, forte del fatto di avere un diritto di prelazione sul 40% dell'immobiliarista nativo di San Giuseppe Jato: "Aspetto che Tony Di Piazza faccia le sue considerazioni, eventualmente abbiamo la prelazione. È esattamente l’opposto", ha dichiarato nell'ultima conferenza stampa il presidente rosanero, Dario Mirri.

All'ordine del giorno del cda di oggi anche i "rilievi del consigliere Di Piazza all’operato dell’amministratore delegato", cioè Rinaldo Sagramola. Tema che era già stato sollevato nel corso dell'assemblea dei soci dell'SSD Palermo, ma in quell'occasione si ritenne opportuno parlarne nella sede competente, ovvero il consiglio di amministrazione del club di viale del Fante.

Una situazione piuttosto delicata e che mette in bilico anche il direttore operativo del Palermo, Gianluca Paparesta, nonché uomo di fiducia dell'ex vicepresidente Tony Di Piazza. Il contratto dell'ex arbitro scadrà il prossimo 30 giugno: "Un contratto che, in una situazione di questo tipo, ha ben poche probabilità di essere rinnovato, salvo clamorosi colpi di scena e riappacificazioni all’interno della società. A quel punto, Di Piazza si troverebbe senza nemmeno un rappresentante in dirigenza", conclude il quotidiano.

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