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Le parole

Palermo, Di Francesco: “Conferma? Non ho mai dato peso alle voci di mercato”

Palermo
L’intervista del classe 1994
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Le parole di Federico Di Francesco del Palermo, intervistato da “La Repubblica”:

“Che significato ha per me la conferma al Palermo? Ho sempre sentito la stima del club, e già dai primi giorni di ritiro anche quella dell’allenatore. Le voci di mercato non mi hanno mai condizionato: vivo questo mondo da tanti anni, so come funziona. Preferisco isolarmi e concentrarmi solo sul lavoro”

“Come ho vissuto il cambiamento nell’ambiente? Dai fischi allo stadio pieno per il City? I tifosi del Palermo ti danno sempre una seconda possibilità. Sono passionali, e quando si accende l’entusiasmo lo senti subito. Abbiamo imparato dai nostri errori, ora guardiamo avanti. I nostri tifosi sono tornati a crederci, e spetta a noi non deluderli, vittoria dopo vittoria”

“Com’è lavorare con Inzaghi? È un grande motivatore, si sente il suo amore per il calcio. Ha vinto tutto, e ha mantenuto quella mentalità vincente e la stessa fame di quando giocava. Mi colpisce molto il suo modo di comunicare, soprattutto con i giovani: ha calma, carisma e grande rispetto per tutti. Che ricordo ho di lui da calciatore? Ha giocato in Nazionale con mio padre. Mi vengono in mente il Mondiale del 2006 e la finale di Champions del 2007. Il mio migliore amico è milanista, Inzaghi era il suo idolo. Per me è un onore averlo oggi come allenatore”

“Terza stagione in rosanero: è tutto come me lo aspettavo? Nel calcio ci sono tanti fattori che influenzano il rendimento. Ma mi sento bene, motivato, e sono felice di essere rimasto qui”

“Quanto sono diversi Corini, Dionisi e Inzaghi? Tutti e tre hanno idee diverse, ognuno con un proprio bagaglio di esperienze. Fare paragoni non ha senso. Preferisco pensare al presente. Siamo un gruppo forte, ma le parole contano poco: saremo giudicati solo dai risultati”

“Mi sento considerato per quello che ho fatto in carriera? Non sta a me dirlo. So solo che ho sempre percepito l’affetto dei tifosi. Non vivo di passato, mi concentro sul presente. Ci sono tanti leader silenziosi in squadra: le parole che contano si dicono negli spogliatoi, guardandoci negli occhi”

“Palermo-Manchester City: che emozione sarà? Una serata storica. Il modo perfetto per celebrare i 125 anni del club. I nostri tifosi meritano una festa così, con il Barbera pieno. Accoglieremo il City con rispetto, ma dopo il fischio finale penseremo subito alla Coppa Italia contro la Cremonese. Ognuno di noi sa cosa deve migliorare. Le ambizioni personali vengono dopo quelle del gruppo. Lavorare in un club come il Palermo è un privilegio. Scherziamo sulla forza del City? Sì, ogni tanto ridiamo, anche grazie ai tifosi. Ma quando scenderemo in campo onoreremo la maglia. Vogliamo dare il massimo e, perché no, provare a metterli in difficoltà”

“Come mi sono ambientato in città? Benissimo. Palermo l’ho imparata ad amare in fretta. Io, mia moglie e i nostri figli ci siamo ambientati alla grande. È casa”.