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Palermo, corsa per la rifondazione: Mirri contro pochi? In tanti sono alla finestra ma…

Tra bando e paletti, è cominciata l'ultima settimana di vuoto per i rosanero: il nodo sulla proprietà di club professionistici ha scoraggiato Ferrero e frenato altri patron

Mediagol97

Inizia l'ultima settimana d'oblio per il club rosanero.

Come riportato all'interno della propria edizione odierna da Il Giornale di Sicilia, infatti, la città di Palermo dovrà ancora attendere qualche giorno per tirarsi definitivamente fuori dal vuoto in cui si è ritrovata venerdì scorso, a causa dell'esclusione ufficiale dell'U.S. Città di Palermo dal torneo di Serie B. Il dietrofront del patron blucerchiatoMassimo Ferrero dalla corsa per il titolo sportivo dei siciliani, però, infiamma i primi dubbi su quanti saranno realmente i partecipanti alla gara, visti e considerati i paletti posti dal sindaco Leoluca Orlando:

"Non condizioni di esclusività, ma criteri di valutazione positiva che nel caso del presidente della Sampdoria hanno portato alla rinuncia (almeno per il momento). Un secondo dietrofront, con il ritorno alla carica del «Viperetta», non è certo da escludere, però allo stato attuale delle cose la gara per la rinascita del Palermo si è trasformata in un Mirri contro tutti. Anzi, in un Mirri contro pochi. Perché l'imprenditore palermitano rientra sia nei vincoli previsti dall'avviso comunale che nei criteri posti dal primo cittadino, a differenza degli altri aspiranti patron".

Il paletto relativo alla proprietà di altri club professionistici, oltre ad aver scoraggiato Massimo Ferrero, avrebbe inoltre stoppato le ambizioni di chi avrebbe valutato l'inserimento nella corsa al titolo sportivo del Palermo, senza però esporsi pubblicamente. All'interno del bando vi sarebbe poi un altro nodo che potrebbe creare diverse problematiche per le varie cordate estere interessatesi alla società siciliana, ossia la presenza di un azionariato popolare con ruoli di governance al quale affidare almeno il 10% delle quote del club rosanero.

Un sistema che sia il gruppo asiatico che quello americano (di recente avvicinatisi con interesse al futuro del club di Viale del Fante) non gradirebbero in maniera particolare, considerando anche il loro modo di fare business a livello internazionale, e che rappresenterebbe una sorta di inedito nel calcio italiano, almeno ad alti livelli: "Solo il Parma ha all'interno del proprio capitale un soggetto espressione dell'azionariato popolare con in mano il 10% delle quote, nato per l'appunto a seguito della rinascita del club dalla Serie D. Anche in questo caso, l'unico ad avere espressamente parlato di un'apertura all'azionariato popolare è stato finora Mirri, che aveva in cantiere il progetto di una partecipazione attiva della tifoseria sin da febbraio, quando ha rilevato l'opzione d'acquisto del Palermo e immesso 2,8 milioni in cambio della gestione quadriennale della pubblicità".

In ogni caso, da oggi mancano otto giorni esatti alla chiusura del bando ed il sindaco Orlando - sempre secondo quanto riferito stamane dal noto quotidiano regionale - starebbe aspettando che vengano depositate le prime manifestazioni d'interesse per il titolo sportivo del Palermo. Diversi gruppi sarebbero attualmente alla finestra, proprio con l'intento di studiare in maniera attenta tutte le clausole previste dall'annuncio e valutare se portarsi avanti oppure no in questa gara per le sorti del club rosanero:

"Con i nomi che circolano per il momento, però, per il Palermo le strade portano o alla pista locale, oppure a quella estera. Nessuna via di mezzo è contemplata, se si considera che tra gli imprenditori provenienti da altre zone d'Italia, almeno per ora, si sono fatti avanti solo soggetti già impegnati nel mondo del calcio. Tutti pronti ormai a seguire l'esempio di Ferrero e non tentare l'assalto, a meno di sorprese".

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