Il termine ultimo per presentare le varie manifestazioni di interesse per il "nuovo Palermo" scadrà martedì sera ed il Comune sarebbe ora in attesa: è molto probabile che queste giungano tutte in prossimità del gong finale, in modo tale da non dare alcun tipo di vantaggio a nessun concorrente.
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Palermo, continua la corsa al titolo: dagli arabi a Ferrero, passando per Mirri e Di Piazza. Occhio ai cinesi e…
Scatta la volata per la rinascita del club rosa: un fondo di Abu Dhabi pronto all'offerta, il patron della Sampdoria pensa ai dipendenti. Le ultime
Pure per questo motivo - come riporta all'interno della propria edizione odierna Il Giornale di Sicilia - vi sarebbe chi starebbe ora valutando la possibilità di presentarsi martedì stesso in città, per consegnare la propria proposta brevi manu ed evitare di lasciarsi per strada degli indizi importanti, vista e considerata la competizione che si starebbe creando attorno alla corsa per acquisire i colori rosanero:
"Una competizione per nulla acquietata dalla tassa da un milione disposta dalla Figc, soldi da mettere a fondo perduto tramite assegno circolare per garantirsi l'iscrizione alla Serie D. Anche le tempistiche sono quelle che sono: se il 29 luglio, ovvero lunedì, va depositato l'assegno, è chiaro che bisognerà provvedere almeno due giorni prima a stanziare la somma. Una soglia di sbarramento alta, che però permette alla Figc di fare una scrematura e aprire il bando solo ad investitori seri".
Capitolo Arabi: pronti allo sbarco
Il tanto chiacchierato fondo arabo, che lo scorso venerdì avrebbe infine dato l'ok ai propri emissari per presentare un'offerta per acquisire il titolo sportivo del Palermo in Serie D, avrebbe già preparato un business plan triennale per la società che dovrà essere costituita. La base da cui partire sarebbe di circa dieci milioni di euro, da immettere subito nel capitale, con la chance di alzare il tiro fino a quindici milioni nel caso in cui ve ne fosse bisogno. Il suddetto gruppo, originario di Abu Dhabi ma con sede a Londra, avrebbe degli interessi finanziari in Italia e vedrebbe il capoluogo siciliano come "un possibile punto di sviluppo delle proprie attività, anche fuori dal calcio".
Pure da questo punto di vista andrebbe varata la possibilità di poter costruire una cittadella dello sport: al momento si tratterebbe più di un'idea che di un progetto vero e proprio, non possedendo ancora un'area da dedicare all'eventuale struttura, che sarebbe però nei piani del gruppo in questione, il quale intenderebbe presentarsi dal sindaco Orlando con una manifestazione di interesse reale e concreta, provando a sfruttare anche gli ottimi rapporti fra il primo cittadino palermitano ed alcune personalità rilevanti del mondo arabo.
Mirri-Di Piazza, un matrimonio ancora da valutare
Nonostante i vari tentativi di portare a buon fine il matrimonio, con i contatti fra Dario Mirri e l'immobiliarista italo-americano Tony Di Piazza che sono continuati nella giornata di ieri, l'accordo fra le due parti, per quanto possa essere ritenuto vicino, non è stato ancora formalizzato. Si tratterebbe di una sorta di fusione, quella tra i due potenziali acquirenti del "nuovo Palermo", che permetterebbe all'eventuale nuovo gruppo di piazzare un'offerta superiore a quella inizialmente prevista, unendo quindi le forze e accrescendo rispettivamente i propri progetti:
"Intanto Mirri ha già costituito la società che verrà indicata nella proposta, versando un capitale pari a circa 3,8 milioni di euro, ovvero il 25% dei 15 milioni di capitale sociale previsto. Alla scadenza di martedì dovrebbe anche essere pronto l'assegno da un milione richiesto dalla Figc per l'iscrizione. Nel frattempo, Sagramola si muove sul fronte tecnico per non lasciare nulla al caso in vista della creazione della nuova squadra: Mirri ha incontrato Leandro Rinaudo, ex direttore sportivo della Cremonese, ma Sagramola sarebbe intenzionato a portare in Sicilia Renzo Castagnini, già al suo fianco a Vicenza e Brescia".
Ferrero pensa al piano "salva-dipendenti"
Sempre secondo quanto riferito dal noto quotidiano regionale, Massimo Ferrero avrebbe già in programma un nuovo viaggio in quel di Palermo: il patron blucerchiato sarebbe infatti in piena corsa per il titolo sportivo dei rosaneroe non sarebbe per nulla impaurito dal criterio di valutazione negativa posto dal sindaco Orlando per chi possiede già altre società calcistiche. Il presidente della Sampdoria, di fatto, vorrebbe rilevare il club siciliano per ripartire dalla Serie D e vorrebbe farlo cercando di salvaguardare quanti più dipendenti possibili.
Sarebbero almeno una trentina i dipendenti che il Viperetta sarebbe propenso a reinserire nel "nuovo Palermo", nonostante sia consapevole delle grandissime difficoltà legate all'assumerli tutti in una situazione economicamente svantaggiosa come quella prevista dai campionati dilettantistici: "Non è da escludere che possa riuscire nel suo intento con un «travaso» nella squadra femminile (che dovrebbe creare rilevando il titolo della Ludos, attualmente in Serie C), progetto per il quale si avvarrà della collaborazione di Pamela Conti. Il tramite per la questione dipendenti, invece, è una vecchia conoscenza palermitana come Giorgio Perinetti, che potrebbe tornare in Sicilia proprio con Ferrero".
(Perinetti: “Io vicino al futuro Palermo? Giusto che si valuti la proposta più seria, poi si vedrà”)
I cinesi ci ritentano
"Era il 2016, il Palermo si era salvato (con parecchia fortuna) in Serie A e Zamparini intavolava trattative con mezzo mondo per la cessione della società. Tra queste, una con un gruppo cinese: China Communication Construction Company".
Si tratterebbe proprio dello stesso gruppo che circa due settimane fa si sarebbe mosso di nuovo per raccogliere vari documenti e valutare la chance di un nuovo tentativo per il titolo sportivo dei rosanero, pur consapevoli di tutte le difficoltà legate alla ripartenza dalla Serie D. Per i cinesi, però, Palermo non rappresenterebbe solo un'opportunità d'investire nel mondo del calcio: in ballo vi sarebbero infatti anche degli affari portuali e la possibilità di inserire il capoluogo siciliano nella "Via della seta": un'operazione che potrebbe di conseguenza agevolare un ingresso del gruppo (che fattura annualmente oltre 70 miliardi di dollari) nella nuova società rosa.
Ci sono anche gli outsider
Prima della tassa da un milione di euro imposta dalla Figc, il titolo sportivo del Palermo in Serie D poteva far gola anche a chi attualmente non possiede gli stessi mezzi economici dei gruppi sopracitati: fra i soggetti che in queste settimane avrebbero chiesto informazioni sul bando comunale, spuntano infatti degli aspiranti concorrenti già coinvolti in alcune trattative per società calcistiche di Serie C come Roberto Felleca, fra i papabili per l'acquisizione del Carpi, ma anche il gruppo rappresentato da Sergio Capograssi, ex segretario della Lega Pro accostato alle ultime vicende dell'Avellino.
Sarebbe invece da ritenersi più realistico l'interesse dimostrato da Andrea Radrizzani, attuale proprietario del Leeds nella seconda divisione inglese (che ha rilevato il club britannico da Massimo Cellino), mentre si starebbero defilando sempre più due dei primi soggetti esteri che si sarebbero avvicinati al "nuovo Palermo": il gruppo di Singapore e la holding statunitense, al momento immobili, così come la cordata locale.
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