serie c

Palermo, cda senza sussulti: Mirri tratta con Di Piazza. Centro sportivo, ipotesi Piana degli Albanesi

I due proprietari del club rosanero ieri hanno avuto un nuovo faccia a faccia, Mirri sonda il terreno per le quote dell'italoamericano

Mediagol92

"Nulla di fatto. Il consiglio di amministrazione del Palermo si aggiornerà giovedì, ma il rinvio non cambia nulla nella convivenza forzata tra Mirri e Di Piazza".

Apre così l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia parlando della situazione societaria del Palermo. Il momento è particolarmente delicato, con l'italoamericano, ormai ex vicepresidente del club, che ha annunciato di voler cedere le proprie quote (40%). La restante parte della società è invece della famiglia Mirri (50% Damir, 10% Dario Mirri) che ha avviato "il confronto sul futuro trasferimento delle quote della Italplaza".

Il presidente del Palermo ha intenzione di capire quali sono le richieste dell'immobiliarista nativo di San Giuseppe Jato per ll suo 40%, partendo dal presupposto che fin qui Di Piazza ha versato nelle casse rosanero 2,7 milioni di euro. Investimento importante che lo stesso italoamericano non vuole svendere, anche in virtù degli ottimi risultati ottenuti dalla squadra e dei numerosi interessamenti da parte di possibili acquirenti (Ferrero e Tacopina).

Tra i temi trattati nel corso del cda anche quello relativo al nuovo centro sportivo. Di Piazza, entro lunedì, dovrà far sapere se è intenzionato a partecipare o meno. L'area non è stata ancora individuata, ma al momento in pole sembra esserci Torretta, anche se il club di viale del Fante "in queste settimane ha anche raccolto informazioni in merito ad un terreno sito a Piana degli Albanesi", si legge.

Cda senza particolari sussulti, nemmeno quando si è affrontata la questione relativa ai rilievi di Di Piazza sull'operato dell'amministratore delegato Rinaldo Sagramola. Resta, invece, da valutare la posizione del direttore operativo rosanero, Gianluca Paparesta, il cui contratto scadrà il prossimo 30 giugno. L'ex arbitro è la figura scelta da Di Piazza per "tutelare" il proprio investimento e la sua  nomina è di competenza del socio di minoranza.

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