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"Bandiera Accardi: il Palermo dentro".
Titola così l'odierna edizione del 'Corriere dello Sport', che punta i riflettori sul difensore palermitano. Nato e cresciuto nel capoluogo siciliano, il classe ’95, che la scorsa estate è stato l’ultimo ad abbandonare la nave nonostante la mancata iscrizione al campionato di Serie B con conseguente fallimento, e il primo a risalire nella scialuppa di salvataggio per guidare sulla terraferma il nuovo Palermo targato Hera Hora, rinato dalle ceneri grazie a Dario Mirri e Tony Di Piazza, continua a dimostrare amore e attaccamento verso una piazza che lo ha sempre amato e osannato. Insomma, “nel calcio che ammaina ogni bandiera e deve fare i conti con una stagione a porte chiuse, la storia di Andrea Accardi, riavvicina un po’ ai valori di un tempo”.
"Due le parentesi lontane dal capoluogo siciliano, Trapani e Modena, ma con il Palermo sempre nel cuore: davanti a tutto e tutti - anche le molteplici panchina -, infatti, Accardi ha sempre messo l’amore per questi colori e l’orgoglio di vestire la maglia della propria città. Atteggiamento che lo ha fatto diventare l’idolo dei tifosi e un vero e proprio leader della palermitanità sia dentro che fuori dal campo. Oggi, con Boscaglia in panchina, il difensore classe ’95 sta trovando spazio e una parvenza di continuità, “ha giocato a sinistra in un reparto a tre, poi a 4 da centrale e adesso a destra per sopperire ad un’assenza importante come quella di Almici”. Il suo rendimento, è in palese crescita, ma Accardi non sarà soddisfatto fino a quando non riuscirà a siglare il suo primo gol in carriera con la maglia del Palermo, una rete che "avrebbe il valore di un timbo finale sul passaporto rosanero”, conclude il noto quotidiano.
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