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PALERMO, ARRIVA L’ISTANZA DI FALLIMENTO: TEMPI E DETTAGLI

(Photo by Nigel Treblin/Getty Images)

Nel giro di pochi giorni potrebbe essere fissata la data dell'udienza. La fine dell'U.S. Città di Palermo è sempre più vicina

Mediagol92

"Puntuale come qualcosa di irreversibile - e in un certo senso lo è - arriva l’istanza di fallimento".

Apre così l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia, analizzando l'attuale situazione del club di viale del Fante. Il Palermo è adesso ad un passo dalla sua ufficiale fine. L'istanza di fallimento, oltre a quella avanzata dai giocatori, è stata chiesta anche dalla Procura di Palermo. La società rosanero ha almeno 45 milioni di debiti e secondo i pm è insolvente come lo era lo scorso novembre 2017, quando l'istanza fu successivamente respinta tra le polemiche a marzo 2018.

La fine è vicina e potrebbe arrivare anche in tempi molto brevi rispetto ai cinque mesi della prima procedura: "Ma il rischio è quello di un effetto domino che, mentre sta per nascere la nuova società che rileverà il titolo (ma non i debiti) del Palermo, potrebbe travolgere persone, amministratori e dirigenti sotto il peso di un reato che, per la severità delle pene previste dal codice e dalle leggi, rasenta il paragone con l’associazione mafiosa".

Il giorno dell'udienza potrebbe essere stabilito a stretto giro di posta, addirittura entro qualche giorno. Il tutto dipenderà dal collegio presieduto da Giovanni D’Antoni: fine mese, agosto, oppure settembre. Il pool coordinato dal procuratore Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore De Luca (i pm sono Andrea Fusco, Dario Scaletta e Francesca Dessì), con l’istanza chiede di gettare comprendere definitivamente se e come la società sia diventata insolvente.

A quel punto occorrerà trovare gli eventuali responsabili. Zamparini ha già a carico un processo penale insieme ad alti cinque tra sindaci e consulenti e deve rispondere di false comunicazioni sociali. L'ex proprietario del Palermo Calcio, per cercare di "nascondere" i debiti, avrebbe utilizzato degli espedienti come la cessione del marchio realizzando una plusvalenza di 21,9 milioni di euro: "Chi però è arrivato dopo aveva contezza di una situazione che lineare certo non era: c’è stato chi ha fatto finta di comprare, come gli inglesi di Sport Capital Group - operazione poi conclusa con la retrocessione delle azioni a Daniela De Angeli, dunque a Zamparini, secondo chi indaga - e chi ha rilevato il club senza immettere capitali nuovi, reali, come Arkus Network, di Walter e Salvatore Tuttolomondo. E così saranno da valutare i ruoli di chi ha governato una società già ritenuta insolvente. Ma questo fa parte di un capitolo penale di là da venire. Per ora il futuro è adesso: è il fallimento".