
Di Stefano Pedone
La rinascita
Di Stefano Pedone
24 LUGLIO 2019 – Sei anni fa, il Palermo risorgeva ufficialmente dalle ceneri. La nuova società, guidata da Dario Mirri e Tony Di Piazza, riceve dal Comune il titolo sportivo per far ripartire il capoluogo siciliano dalla Serie D.
Dopo il fallimento della precedente gestione e l’esclusione dai campionati professionistici, Palermo ha dovuto quindi ricominciare dalla base. L’estate del 2019 fu un periodo di speranza e di passione: in pochi giorni nacque una nuova società, la SSD Palermo, con l’obiettivo di riportare il club ai fasti di un tempo.
Il progetto fu subito accolto con entusiasmo dalla tifoseria. In Serie D, il “ Renzo Barbera” tornò a riempirsi come ai tempi della Serie A, e la squadra, trascinata dall’amore della città, conquistò subito la promozione tra i professionisti vincendo il campionato, nonostante fosse stato interrotto il 10 marzo 2020, alla ventiseiesima giornata, a causa dell’emergenza COVID-19.
Gli abbonati in quella stagione furono ben 10.446, un numero che non si vedeva da parecchi anni: basti pensare alla media degli spettatori nell’ultimo anno in Serie B prima del fallimento, meno di 9400…
Dal 2019 a oggi, il cammino non è stato privo di ostacoli. Al primo anno di Serie C sotto il comando di Boscaglia e successivamente di Filippi i rosanero arrivarono settimi, venendo eliminati dall’Avellino nel primo turno nazionale, dopo aver battuto Teramo e Juve Stabia. Nella stagione successiva, grazie a una cavalcata indimenticabile nei playoff sotto la guida di Silvio Baldini, il Palermo ottenne la promozione in Serie B vincendo in finale contro il Padova 1-0 andata e ritorno.
Finiscono i playoff di Serie C e subentra il City Football Group, holding internazionale che attualmente gestisce ben 13 club calcistici distribuiti in 5 continenti. Il principale proprietario del CFG, Mansour, decide quindi di acquistare l’80% delle quote del Palermo, lasciando il 20% a Mirri. Successivamente nel novembre del 2023 le quote passano al 94,94%, lasciando il 5% a Dario Mirri e lo 0,6% agli Amici Rosanero. Questo ingresso nella società rosanero ha dato nuova linfa, visione internazionale e solidità finanziaria.
Il 7 aprile del 2024 viene inaugurato il nuovo centro sportivo, chiamato Palermo City Football Academy. Questa struttura rappresenta il primo centro sportivo di proprietà nella storia del club siciliano, segnando una tappa fondamentale nel suo sviluppo. All’inaugurazione saranno presenti inoltre diversi ex giocatori che hanno fatto parte della storia di questa società come Pastore, Amauri e Simplício, esprimendo il loro affetto verso la città e la squadra.
Inizia il campionato cadetto ed alla guida c’è l’ex capitano del Palermo, Eugenio Corini. Inizialmente era stato confermato Silvio Baldini, dopo aver vinto i playoff di Serie C, ma per alcune divergenze con la società ha lasciato il club rosanero. Eugenio si è ritrovato quindi con un mercato quasi del tutto completato e con un ritiro effettuato non sotto il suo comando: chiude il campionato al 9° posto con 49 punti, sfiorando i playoff. Una stagione di consolidamento, segnata da un girone d’andata incerto e una ripresa nel ritorno.
Il secondo anno avrebbe dovuto essere quello del salto di qualità. E l’inizio lasciava ben sperare con 6 vittorie nelle prime 8 gare, ma col passare delle settimane la squadra ha iniziato a perdere terreno. I continui blackout e le rimonte subite hanno incrinato il progetto tecnico. In primavera arriva l’esonero di Corini, sostituito da Michele Mignani, che guida il Palermo fino alla semifinale playoff, dove i rosa vengono eliminati dal Venezia. Stagione chiusa con un 6° posto e tanta amarezza.
Terzo anno, terzo tentativo: non viene confermato Mignani e arriva Alessio Dionisi come allenatore e De Sanctis come direttore sportivo, il Palermo riparte con ambizione e consapevolezza ma il campionato si rivela ancora una volta altalenante. La squadra alterna prove solide a cadute impreviste. L’attacco fatica a essere continuo e la difesa non è da meno. A gennaio arriva l’esonero del ds Morgan, ma l’annata è ormai quasi compromessa. I rosanero chiudono l’anno all’8° posto con 52 punti. Ai playoff, l’avventura finisce subito: eliminazione al turno preliminare contro la Juve Stabia. Stagione disastrosa.
24 LUGLIO 2025 - Da 12 giorni è iniziato il quarto ritiro del Palermo in Serie B. La squadra lavora al massimo, il gruppo è di nuovo compatto, le idee sono chiare ed al comando della squadra c’è Filippo Inzaghi, esperto di promozioni dalla cadetteria alla Serie A. In dirigenza c’è Carlo Osti, direttore sportivo che in qualche mese si è già dimostrato affidabile nella gestione del calciomercato. Arrivato a gennaio dello scorso anno ha portato in pochissimo tempo in città Pohjanpalo, Magnani e Audero, tre grandi nomi per il campionato cadetto. In questa sessione estiva non sono mancati i colpi: Augello, Gyasi e Palumbo sono già stati ufficializzati, e siamo solo all’inizio. Decisioni ferme e determinanti sono state effettuate anche sul fronte uscite, non convocando in ritiro Insigne, Di Mariano, Buttaro, Saric, Verre e Nikolaou.
Gli investimenti ci sono, manca solo compattezza ed equilibrio per riportare il Palermo dove merita di stare. Anche i tifosi ci credono e continuano a sognare: adesso tocca alla squadra dimostrare che è pronta a raccogliere la sfida e a scrivere un nuovo capitolo della storia rosanero.
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