serie b

Nestorovski: “Chi ha distrutto i sogni di un’intera città e fatto perdere il lavoro a diverse famiglie dovrebbe farsi un esame di coscienza”

PALERMO, ITALY - OCTOBER 07:  Ilija Nestorovski of Palermo celebrates after scoring the opening goal during the Serie B match between US Citta' di Palermo and Crotone FC at Stadio Renzo Barbera on October 7, 2018 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

"Come tutti anche io potevo dare di più, ma è il calcio, non sempre si vince. Ma ho la coscienza a posto perché ho sempre lavorato al massimo"

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"E’ stato un dolore incredibile. Ho pensato a tutti i momenti, felici e tristi, che ho vissuto insieme ai compagni e a chi ha lavorato col Palermo. Uno dei momenti più tristi della mia carriera".

Inizia così l'intervista rilasciata da Ilija Nestorovski a La Gazzetta dello Sport. L'ormai neo attaccante dell'Udinese ha raccontato la sua esperienza in rosanero, condita da 39 gol e un legame particolare con la città e la gente: "La notte del 24 giugno non riuscivo a credere a quello che leggevo sul web, speravo fosse uno scherzo. Tuttolomondo? Non giudico nessuno dalle parole ma solo dai fatti. Dopo la “vittoria” nel processo sul deferimento e la retrocessione in C, pensavo che l’incubo fosse finito. Era un’illusione. Chi ha distrutto i sogni di un’intera città e fatto perdere il lavoro a diverse famiglie dovrebbe farsi un esame di coscienza. Io non riuscirei a dormire".

Eppure col Palermo le gioie sono state tante, Nestorovski è nella Top Ten dei bomber di sempre: "Il gol più bello quello contro l’Atalanta allo scadere, nel mio primo anno in A. Il momento più esaltante? Tutte le volte che dopo un gol sentivo il boato del Barbera e lo speaker urlare il mio nome".

Sul momento più brutto, il centravanti macedone non ha dubbi: "La notte di Frosinone e quel maledetto 24 giugno. In campo scendiamo noi calciatori e siamo i primi responsabili. Preferisco non parlare delle colpe che hanno altri. Come tutti anche io potevo dare di più, ma è il calcio, non sempre si vince. Ma ho la coscienza a posto perché ho sempre lavorato al massimo. Durante gli infortuni mi sembrava di impazzire, perché sarei voluto tornare subito in campo".