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Napoli-Torino, Giampaolo: “La classifica non mente, ma oggi sono soddisfatto. Izzo? Ecco il perchè del suo abbraccio”

Le parole del tecnico granata

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Ringrazio i ragazzi, ripartiamo con una consapevolezza diversa.

Queste le parole di Marco Giampaolo, allenatore del Torino intervenuto in seguito alla sfida di Serie A contro il Napoli. Ai microfoni di Sky Sport il tecnico della compagine granata ha voluto sottolineare alcuni aspetti della prestazione dei suoi, terminata con il pareggio in extremis raggiunto dalla squadra di Gattuso grazie alla rete di Insigne. Ecco le parole di Giampaolo a fine gara:"Altra rimonta subita, ma oggi è qualcosa di diverso rispetto a quanto sperperato in passato. Oggi Insigne s'è inventato un eurogol e ci può stare. Non sono queste le partite su cui recriminare. Noi siamo stati capaci di vincere fino al 75' con la Juventus, di vincere 3-1 al Sassuolo fino all'83', vincere fino al 91' con la Lazio e poi perdere 3-4... Questa è la storia che raccontiamo. Abbiamo pagato a caro prezzo i momenti in cui non siamo riusciti a gestire le difficoltà nelle partite, ma non è il caso di oggi".

Giampaolo ha poi proseguito esprimendo la consapevolezza che questa sfida potesse essere l'ultima per lui sulla panchina del Torino"Ci può stare perché la classifica è quella che è. Ma non mi rassegno a questa classifica perché il Torino è una squadra molto più forte rispetto a quello che racconta la classifica. La mia fiducia sta nel fatto che la squadra è lì, attaccata e gioca rispettando il proprio allenatore. Noi vincevamo partite al 90' e siamo riusciti a perderle. Siamo penalizzati e condannati da alcuni minuti, alcune partite. Con la squadra ho parlato chiaramente: non si guarda né al passato né al futuro, conta la partita del presente".

Il tecnico granata, in conclusione , ha voluto spiegare le emozioni intrinseche nell'abbraccio di Izzo dopo la rete del vantaggio: "Il gesto di Izzo mi fa piacere, me l'ha dimostrato palesemente. Gli altri l'hanno fatto con la prestazione. Questo mi rende orgoglioso della squadra perché significa che sono ancora credibile, perché alla fine di questo si tratta. Non ci arrendiamo".