serie a

Napoli, parla Cannavaro: “Ammutinamento? Servivano i dovuti modi, a Insigne dico che…”

GENOA, ITALY - SEPTEMBER 28:  Paolo Cannavaro of SSC Napoli looks on prior to the Serie A match between Genoa CFC and SSC Napoli at Stadio Luigi Ferraris on September 28, 2013 in Genoa, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Le parole dell'ex difensore azzurro, Paolo Cannavaro, relative al momento vissuto dal Napoli

Mediagol93

Paolo Cannavaro torna a parlare del Napoli.

Momento delicato per gli azzurri, a secco di vittorie in campionato ormai da più di due mesi. Un digiuno che, i partenopei, non sono riusciti a rompere neppure dopo la rotonda vittoria ottenuta il Champions League contro Genk a cui - per di più - solo qualche ora dopo è seguito l'esonero del tecnico Carlo Ancelotti. Una decisone della società, commentata durante una lunga intervista rilasciata ai microfoni di "Sky Sport" dall'ex difensore del Napoli - e ora vice del fratello Fabio allo Shanghai Shenhua - Paolo Cannavaro.

"Gattuso? Non sarà stato facile subentrare, visto il rapporto che ha avuto negli anni con Ancelotti. Sicuramente non era atteso l'esonero, fa parte del gioco, sono da poco dall'altro lato del campo. L'allenatore ha sempre la valigia pronta sotto al letto, è più semplice mandare via lui che non 25-26 giocatori".

Cannavaro si è poi espresso sul prossimo impegno che attenderà il Napoli: "Sarà una partita figa, da vedere e gustarsi. Conosco De Zerbi, ho visto l'allenamento in questi giorni, sa come mettere in difficoltà gli avversari. Il Napoli deve vincere perché questo risultato manca da troppo tempo. Sono un ragazzo molto rispettoso, non ho chiamato nessuno perché non volevo mettere in difficoltà. Sono cose delicate che devono rimanere in gruppo, da fuori uno si fa un'idea: meglio non arrivare a questo ma dialogare con il presidente nelle dovute sedi e nei dovuti modi. Capisco gli scatti d'ira, del presidente, ma non si reagisce così. Ho avvisato sempre prima di cose che potevano capitare, in un certo momento della stagione. Al di là di essere capitano e giocatore, ero tifoso. Cercavo di percepire prima. Io sono stato fortunato, c'era un gruppo consolidato, ora ce ne sono molti nuovi, non sanno come si vive il calcio a Napoli, non è facile per Lorenzo, Dries e Callejon, i più vecchi".

Infine, un consiglio a Insigne: "Basta poco che ce vò? Lui si sta fasciando la testa per dare di più".