Vorrei stravincere, sempre, come del resto i tifosi. Però bisogna crescere e accettare la sconfitta. Purtroppo, siamo stati abituati in altro modo. Zamparini mandava via gli allenatori e devastava tutto. Infine, mi piacerebbe essere ricordato come il presidente che ha voluto coinvolgere la gente. E che per strada o in un salotto si possa dire: 'Tifo per il Palermo perché è la mia immagine'
serie d
Mirri: “Zamparini parlava di scudetto, io non voglio illudere i tifosi. Pergolizzi? Scelto perché è il migliore”
Le parole del proprietario della società siciliana, Dario Mirri: "Mi piacerebbe essere ricordato come il presidente che ha voluto coinvolgere la gente. Ci chiamiamo Palermo e ogni avversario farà di tutto per metterci sotto"
Parla così, intervistato da Il Corriere dello Sport, Dario Mirri. Il presidente-tifoso del "nuovo Palermo" targato Hera Hora, pronto a ripartire dalla Serie D, è intervenuto ai taccuini del noto quotidiano sportivo nazionale rilasciando le seguenti dichiarazioni in merito a diverse tematiche relative alla rinascita del club rosanero, soffermandosi inoltre sulla scelta di Pergolizzi e sui progetti futuri volti a far crescere la società siciliana.
Dice: 'Porto il Palermo in B e lascio'. I poteri forti, il business della A le fanno paura?
"Non ho paura di niente e vivo in una città difficile come Palermo. L'ambizione c'è. Zamparini parlava di scudetto, io non voglio illudere i tifosi e me stesso. Non gioco da solo. Ci chiamiamo Palermo. Ogni avversario farà di tutto per metterci sotto. Si parte da Marsala, poi dovremo battere pure i santi (il San Tommaso, ndr.)".
Perché avete gettato via 2,8 milioni nel tentativo disperato di salvare una società in coma?
"Da tifoso, pensavo che avremmo perso la Serie A con i punti di penalizzazione. Speravo di salvare la società per poi gestire la pubblicità in palcoscenici migliori come la A o la B. Purtroppo, non avevo calcolato la cessione ad Arkus. Ed è finita come abbiamo visto".
Il suo rapporto con Pergolizzi?
"Se è stato scelto, significa che è il migliore. Rispetto al passato, quando è stato usato e poi messo da parte, vogliamo costruire su di lui. A Pergolizzi, come ad altri che erano con Zamparini, abbiamo dato un'identità diversa".
Sempre a contatto con i giocatori?
"Non è così. Mi chiedono: 'Perché non entra?'. Sto al mio posto, saluto e basta. Faccio il tifoso, imparo come gioca Ricciardo o Langella, non apro bocca. Se pensassi: 'Qui ci vuole un altro attaccante!'. Mi tormenterei dentro ma senza chiamare Sagramola e Castagnini per non rovinare la loro indipendenza".
Ha acquistato, come sempre, l'abbonamento per la gradinata. E quando arriva il presidente della LND?
"Andrò a salutarlo e poi mi sistemerò al mio posto. Che è con la gente e con i tifosi".
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