serie b

Mirri: “Palermo? Fino alla B ci arrivo, poi porta spalancata a investitori seri. Un azionariato popolare…”

L'intervista all'imprenditore palermitano, Dario Mirri: "Se la città vorrà, sarò solamente un custode temporaneo di un bene assoluto e collettivo che è la squadra della nostra terra"

Mediagol97

Dario Mirri esce allo scoperto.

Il noto imprenditore palermitano, che a febbraio ha praticamente salvato la società rosaneroda una penalizzazione da parte della Covisoc ormai quasi certa, firmando un accordo pubblicitario quadriennale ed immettendo nelle casse del club di Viale del Fante 2,8 milioni di euro, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Nel corso del proprio intervento, il proprietario di Damir ha rilasciato le seguenti dichiarazioni relativamente all'imminente futuro del Palermo Calcio ed in merito al proprio progetto nel caso in cui dovesse acquisirne le quote societarie ripartendo dai Dilettanti.

Sarebbe in grado di affrontare questo cammino da solo?

"Per i primi tre anni sì. Fino alla Serie B ci arrivo. Poi, ci sarà la porta spalancata a investitori veri, autentici e credibili che abbiano risorse e capacità economiche tali anche da arrivare in Champions. Ritengo che aprire alla città con un azionariato popolare sarebbe un primo passo importante come hanno fatto a Parma. Io, se la città vorrà, sarò solamente un custode temporaneo di un bene assoluto e collettivo che è la squadra della nostra terra".

In uno scenario in Serie D si sente di avere qualche credenziale in più rispetto ad altri?

"Sul piano morale, spero di sì. Perché vorrebbe dire che ci avrei rimesso economicamente e le mie motivazioni umane e imprenditoriali sarebbero più forti di ogni altro. Poi, ci sarà un bando con dei requisiti che dovranno essere attesi e rispettati senza pastoie di nessun tipo. Condivido con il sindaco nel dire basta agli avventurieri".

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