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Mirri e il ricordo della strage di Capaci: “Falcone eroe eterno, Palermo contro mafia e violenza. Quella gara contro l’Avellino…”

Avellino-Palermo, la tremenda strage di Capaci e il ricordo più vivo che mai di Dario Mirri: le dichiarazioni del presidente rosanero

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Parla Dario Mirri.

Sono passati 28 anni dall’attentato mafioso, costato la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie e a tre agenti della scorta, ma per l'attuale presidente del Palermo il ricordo è più vivo che mai: "Avevo 22 anni - ha raccontato ai microfoni del portale overtimefestival.it - e con altri amici tifosi ci stavamo imbarcando al porto in direzione Napoli. La notizia della strage ci arrivò in quel momento in maniera confusa. Allora non c’era internet e nessuno aveva il cellulare. In nave si seppe davvero poco dell’accaduto. Noi tifosi ci trovammo per ore in un ambiente ovattato. Se avessimo saputo per tempo e in maniera completa, non saremmo neanche partiti. Arrivati a Napoli corremmo subito in edicola a cercare un giornale e poi chiamammo a casa con un telefono a gettoni. Fu una notizia assurda da quanto era allucinante".

Allo stadio 'Partenio', l'indomani, il Palermo scese in campo per disputare la gara contro l'Avellino, praticamente già retrocesso; i rosanero andarono in vantaggio con Pierpaolo Bresciani, poi nell’intervallo cambiò tutto, Parpiglia e Bertuccelli ribaltarono la partita: "Furono novanta minuti stranissimi, l’Avellino era contestatissimo dai propri tifosi, che parteggiavano per noi. Poi non si capisce cosa successe nell’intervallo. Dagli spogliatoi rientrarono in campo due formazioni che non sembravano più le stesse". 

"Ripartimmo da Napoli la domenica sera - ha proseguito il nipote dello storico presidente del Palermo Renzo Barbera - arrivammo a Palermo lunedì mattina. Il calcio era ovviamente passato in secondo piano. Ritrovammo una città sconvolta, impreparata ad una ferocia del genere. Ricordo però negli occhi di tutti un sentimento misto di rabbia e di coraggio. Palermo rinacque con orgoglio proprio unendosi contro la violenza e la mafia. Io purtroppo non ho mai avuto l’occasione di conoscere personalmente Giovanni Falcone, eroe eterno di Palermo”, ha concluso Mirri.