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Milan, senti Inzaghi: “Fiducia in Maldini, rossoneri supereranno la crisi. Ibrahimovic? Può lasciare il segno”

BERGAMO, ITALY - MAY 30: Head coach of AC Milan Filippo Inzaghi looks on during the Serie A match between Atalanta BC and AC Milan at Stadio Atleti Azzurri d'Italia on May 30, 2015 in Bergamo, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)

Le parole dell'ex Milan ed attuale tecnico del Benevento, Pippo Inzaghi, relative al momento vissuto dal Milan

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Pippo Inzaghi non dimentica il "suo" Milan.

Continua a convincere il Benevento di Pippo Inzaghi, in vetta alla classifica del campionato di Serie B con ben 12 punti di vantaggio dal Pordenone, secondo. Nonostante la sua squadra viaggi spedita verso l'obiettivo promozione, nella mente di Pippo Inzaghi, c'è spazio anche per il suo vecchio amore: il Milan che, com'è ormai noto, sta vivendo un periodo complicato che ha condannato i rossoneri ad occupare solo la nona posizione in classifica. Una crisi ormai acclarata quella del "Diavolo", analizzata proprio dal tecnico ex Venezia, durante un'intervista concessa ai microfoni del "Corriere della Sera".

“Rossoneri in basso? Brutto, ma purtroppo non è una novità. Io però conosco Maldini e mi fido di lui: sono sicuro che Paolo e Boban tireranno fuori la società da questa situazione. Bisogna resettare, inserire due o tre giocatori giusti l’anno e, soprattutto, avere pazienza. Occorre continuità nella gestione. L’acquisto di Ibrahimovic? Sì, hanno fatto benissimo, serviva uno così. Ho giocato con lui, lo stimo tanto: non ha bisogno di soldi o di gloria, se è tornato significa che ritiene di poter lasciare un segno. E mi sembra che le prime partite lo abbiano dimostrato. Anche al debutto si è notato quanto possa pesare. Tutte quelle spizzate, quelle palle messe in mezzo all’area: ci sarei andato a nozze".

L'allenatore si è poi soffermato sul suo futuro: "Il mio futuro? Lo vedo solo a Benevento. Nel 2017 il ds Foggia mi ha chiamato, avevo molte proposte, ho scelto Bologna. E mi ha cercato pure sei mesi fa, benché le cose per me si fossero messe peggio. Qui mi hanno dimostrato stima quando mi volevano tutti, ma anche quando non mi voleva nessuno. E questo non lo dimenticherò”.