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Milan-Inter, la denuncia di Seedorf: “Razzismo anche in panchina, allenare per noi di colore è dura”

MILTON KEYNES, ENGLAND - NOVEMBER 20:  Cameroon  head coach Clarence Seedorf  looks on prior to the International Friendly match between Brazil and Cameroon at Stadium mk on November 20, 2018 in Milton Keynes, England. (Photo by Pete Norton/Getty Images)

Le parole dell'ex centrocampista rossonero

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Complicato emergere come allenatore se sei di colore.

Queste le parole di Clarence Seedorf, ex centrocampista di Milan Inter intervenuto proprio in vista del derby cittadino tra le due compagini milanesi. In un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il classe '76 ha voluto affrontare in primissimo luogo la discriminazione nei confronti degli allenatori di colore che, purtroppo, non hanno molte possibilità di emergere nel panorama calcistico odierno. Una vera e propria denuncia da parte di Seedorf, che ha espresso tutto il suo disappunto per questa situazione a suo modo di vedere inaccettabile:"Ho giocato 12 anni in Italia: dopo il Milan, pur avendo fatto un ottimo lavoro, zero chiamate. L’Olanda è il mio Paese: zero chiamate. Quali sono i criteri di scelta? Perché grandi campioni non hanno chance in Europa dove hanno scritto pagine di storia del calcio? Perché Vieira deve andare a New York, Henry in Canada? Per gli allenatori non ci sono pari opportunità: se guardiamo i numeri, non ci sono persone di colore nelle posizioni di maggior potere nel calcio. Ma è un discorso generale, riguarda l’intera società: tutti, in particolare chi può cambiare le cose, devono sentire la responsabilità di creare un mondo meritocratico, di tenere aperte tutte le porte se si ambisce all’eccellenza. Perché i migliori risultati possono venire proprio dalla diversità".

Seedorf ha poi proseguito sulla posizione di vertice attualmente occupata dal Milan, rimasta prima in classifica fino allo scorso turno di Serie A e sorpassata proprio dall'Inter. Ecco le parole dell'ex centrocampista in merito allo straordinario rendimento della compagine di Stefano Pioli:"Essere primi è sempre meglio: sbagli e sei comunque lì, se sei secondo non puoi più sbagliare. Ma hanno talmente fiducia entrambe che oggi non cambia tanto: sono ancora molto vicine. Il Milan deve sentirsi sempre da scudetto: dev’essere la normalità. Lo dicono anche gli altri campionati: nella Liga comanda l’Atletico, il Leicester sta facendo ancora quest’anno una grande stagione. Come può non essere ambizioso il Milan?".

Chiosa finale del tecnico olandese in merito al duello tra Ibrahimovic Lukaku, entrambi protagonisti di un brutto episodio nello scorso scontro cittadino in Coppa Italia"Ibrahimovic- Lukaku? Spero abbiano riflettuto: sono due giganti del calcio, hanno la responsabilità di promuoverlo nel modo migliore".