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Milan-Inter, Conte: “Affrontiamo una buonissima squadra, la vittoria porta aspetti positivi ma…”

Le parole del coach nerazzurro, Antonio Conte, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del Derby di Milano

Mediagol97

Antonio Conte si sente pronto per il suo primo derby di Milano.

Il coach del club nerazzurro, intervenuto in conferenza stampa (presso la sala stampa del Suning Training Centre di Appiano Gentile) alla vigilia della stracittadina fra Milan ed Inter, valevole per la quarta giornata del campionato di Serie A, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito alla gara che attende la Beneamata ma non solo.

Che partita si aspetta?

"Un derby, affrontiamo una buonissima squadra che è il Milan. Lo giocheremo come merita d'essere giocato".

Che reazioni si aspetta di vedere?

"Cerchiamo sempre di seguire i dettami della preparazione. A volte ci riusciamo in maniera più approfondita, altre meno. I ragazzi comunque mettono grandissimo impegno. Non ci spaventa il risultato della prima in Champions League".

Le ha dato fastidio sentire certe critiche o degli spifferi?

"Mi han detto che è normale sentire certe chiacchiere. Non può essere una scusa e accettare queste situazioni. Bisognerà abituarsi. Altri club sono più bravi a nascondere certe cose, noi dobbiamo crescere anche fuori dal campo. Ci sono grandi lacune e dobbiamo essere bravi a colmarli. Altrimenti si crea un alibi, perciò vanno cambiati i giri del motore. Si dice che negli altri anni non abbiamo lottato, ma non è così".

Vorrebbe dire qualcosa a Giampaolo?

"Quello che ha ottenuto lo ha meritato. Entrambi abbiamo fatto la gavetta. Lui ha meritato questa grande occasione, ha dimostrato di essere preparato, ossessionato com'è dal calcio come il sottoscritto. Complimenti a lui".

Cosa comporterebbe vincere il Derby?

"La vittoria porta aspetti positivi, entusiasmo, se conseguita in modo meritato. Porta poi anche a rilassamenti e noi dobbiamo saper gestire certe situazioni".

Martedì il primo 'down' della stagione: si è chiesto se ci sono limiti in questa squadra come in passato?

"Sul passato non faccio considerazioni, certo è che le statistiche dicono che ci sono stati spesso alti e bassi. In Champions League abbiamo affrontato una squadra che si è dimostrata forte, come l'anno scorso in Europa dalla quale sono usciti solo contro il Chelsea. In queste gare si fa esperienza, abbiamo tanti giocatori che non hanno raggiunto le dieci presenze in Champions e l'esperienza conta. Proveremo a capire ancora meglio dove e cosa abbiamo sbagliato".

Trapattoni in passato definì l'Inter "una centrifuga". Te ne sei già accorto anche tu?

"Quello che dicono i maestri non si discute. Sapete quanto sono affezionato al mister e quanto gli devo. Certo non è semplice, come dicevo bisogna cercare di essere capaci di estirpare cattive abitudini. Per ora abbiamo parlato del campo, anche fuori ci sono cattive abitudini che testimoniano perché ci sono certe dichiarazioni. Dobbiamo essere più impermeabili, ma cercheremo di crescere anche da questo punto di vista e diventare più forti. Non si vince solo in campo, ma anche fuori. Questo deve essere molto chiaro. Che mi si dica ogni volta che era così anche negli anni passati, io non lo accetto. Ripeto che per me è solo un alibi".

Giampaolo ha detto che l'Inter è una squadra già definita e che Conte ripropone il calcio dei primi tempi della sua carriera: è così?

"Che sia già definita non penso, abbiamo tanti giocatori che per tanti motivi non hanno giocato ancora una partita ufficiale in Champions. Stiamo lavorando su un'idea ben precisa che coinvolga tutti i calciatori. C'è tanta strada da fare e non si possono fare i paragoni con la mia prima Juventus. Assolutamente. Quella Juventus non partecipava alle coppe europee e quindi si poteva lavorare sette giorni su sette con i giocatori. Così si può incidere in tutto. Certo qualche similitudine c'è per l'inesperienza di alcuni elementi. Come accadde allora, anche qui questi giocatori matureranno, ma dipenderà da loro diventare top player".

Per lei il razzismo è un problema reale in Italia?

"Qualsiasi forma di insulto lo è, in Italia si va sempre a peggiorare. Dopo tre anni, son tornato e ho trovato solo regressione. Si scrive solo per fomentare odio. Italia peggiorata all'ennesima potenza e siamo colpevoli tutti. Stiamo parlando di qualcosa che educa le nuove generazioni alla violenza che non va fomentata. In Inghilterra se due o tre provano a far qualcosa, li mettono in prigione e buttano la chiave. Qui si va allo stadio per insultare il calciatore, l'avversario, i colori. Sarebbe bello incitare la propria squadra. I bambini avrebbero bisogno di sentire questo e non osservare ambienti borderline".

Nelle ultime due gare Brozovic è sembrato meno brillante: è a causa della nuova posizione di Sensi?

"Non credo, anzi rispetto al passato Marcelo può adesso contare su due mezzali. Io sono molto contento di lui, può ancora migliorare in maniera considerevole. Se si mette in testa di diventare uno dei migliori centrocampisti d'Europa, può sicuramente riuscirci".

Come sta Candreva: è a disposizione?

"Se vogliamo essere sicuri, verso le sette saprete la formazione per filo e per segno. Aspettiamo l'allenamento (ride, ndr.). Valuteremo e faremo le scelte migliori in base alle condizioni dei giocatori".

E Lukaku?

"Ha avuto un problema alla schiena, ma adesso sta bene".

A che punto è il percorso di Sanchez?

"Alexis sta lavorando bene, secondo me sta facendo degli step importanti per avvicinarsi a essere considerato un titolare. Può aggiungere esperienza sia in campionato sia in Europa, ma può darci anche cattiveria agonistica. Adesso inizio a vedere qualche risposta che stavo cercando".