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Martinelli: “Io col Palermo fino in Serie A. Non conoscevo Pergolizzi, bellissima persona”. E su Balotelli e Corini…

Il centrocampista svizzero: "Dieci vittorie? Rientrava nei piani ma non ci credevo. Ora sarà diverso perché gli avversari ci conoscono"

Mediagol92

Spirito di sacrificio, corsa e anche tecnica.

Queste le migliori qualità di Alessandro Martinelli, centrocampista svizzero in forza al Palermo.Il classe 1993 nell'ultimo match contro il Corigliano Calabro ha messo a segno la sua prima rete in maglia rosanero, sfruttando al meglio un perfetto traversone di Vaccaro. Intervistato da Il Corriere dello Sport l'ex Brescia ha parlato così: "A sinistra, mi trovo più a mio agio. Per me il gol equivale a recuperare una palla. Hobby? Il tennis, Federer, è ovvio, l’idolo. Ogni tanto gioco con Lancini, Pelagotti e Ricciardo".

A Brescia Martinelli è stato allenato da Eugenio Corini, ex capitano e allenatore del Palermo: "Se ho sentito Corini? Gli ho detto: 'Mister, mi dispiace'. Ha risposto che quando si è a posto con la coscienza non si deve temere niente. Cellino è esigente e istintivo, quando si sveglia e sceglie una cosa, la mette in atto, senza pensarci. Decisione di Cellino? Sarò freddo, ma se vedo qualcosa di sbagliato, m’inca ... A Brescia l'ho fatto, sia pure con garbo. Futuro? A Palermo. Ormai ho sposato questa causa e andrò fino in fondo. Cioè, in A".

Il centrocampista ha anche parlato del caso Balotelli, dopo gli insulti razzisti di Verona: "Brutta storia, sono solidale con Mario. Negli stadi, bisognerebbe solo divertirsi". Lo svizzero per la prima volta in carriera indossala maglia numero 6: "Il 20 l’avevo alla Samp, era elegante. Il 28 a Brescia: il giorno di nascita del mio procuratore ed il simbolo di Guardiola. Il sei? Meglio cambiare ogni tanto".

Infine, Martinelli ha parlato di questo avvio di stagione e del prossimo impegno dei rosanero contro il Savoia: "Dieci vittorie? Rientrava nei piani ma non ci credevo. Ora sarà diverso perché gli avversari ci conoscono. Cosa dice Pergolizzi? Che non abbiamo fatto niente e che la partita che viene è sempre la prima. Non lo conoscevo, mi ha fatto subito buona impressione. Una bellissima persona. Savoia? Sappiamo come giocano. Squadra individualmente forte. Però, se teniamo il ritmo del Barbera ...».

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