serie d

Martinelli: “A Brescia ci sognavamo ventimila spettatori, la A è il nostro obiettivo. Ruolo? Ecco dove preferisco agire”

Il centrocampista svizzero punto di forza della rosa di Rosario Pergolizzi che ha come primo obiettivo quello di ritornare tra i professionisti

Mediagol77

Alessandro Martinelli orgoglioso di aver scelto Palermo per il prosieguo della sua carriera.

Il centrocampista classe '93 di nazionalità svizzera, attraverso le colonne dell'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', si è raccontato: dagli obiettivi personali al ruolo che preferisce occupare in campo.

"La A è un obiettivo singolo e di squadra. Ma potrei dire A come amore, perché è scoccato quando sono venuto a Palermo la prima volta: due anni con il Brescia ho visto lo stadio, il pubblico e per me è stato amore fin da subito. Ventimila spettatori a Brescia ce li sognavamo. Capitano? Pergolizzi ci ha chiesto chi beveva il vino e io ho alzato la mano perché la sera mi piace bere un bicchiere. Se mi ha dato la fascia per quello, ben venga (ride, ndr). Un onore, ma devo imparare, da Santana che ha più esperienza di me, spero di dare sempre l’esempio. Corini è stata una bandiera, mi basterebbe fare la metà di quello che ha fatto lui. Accettare questa proposta è stata una sfida personale, mi sono voluto mettere in gioco per tornare di nuovo in alto, spero che questa scelta coraggiosa venga premiata. Ruoli? Faccio un po’ tutti i ruoli, ma preferisco giocare da mezzala. L’allenatore mi utilizza con il piede invertito per inserirmi e fare qualche gol. Vita sentimentale? Alice lavora in Svizzera. Mi è sempre molto vicina, è già stata qui. All’inizio era un po’ scettica per quello che si dice della Sicilia, della mafia. Appena ha visto Palermo si è sciolta perché le piace mangiare e qui è sempre una festa. L’ho portata a Mondello e in centro, è rimasta estasiata".