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Martin: “Natale e Palermo, ecco cosa desidero. Ricciardo? Un amico, con Pergolizzi parlo poco”. E sulla Champions…

Il bilancio di Malaury Martin in merito ai suoi primi mesi tra le fila del Palermo, che lo ha accolto nella rinascita dalla Serie D

Mediagol22

Malaury Martin si racconta.

Giocatore d’esperienza e punto fermo del centrocampo del Palermo. Il francese, in questo avvio di stagione rosanero in Serie D, ha dimostrato di essere una pedina fondamentale nella squadra di Rosario Pergolizzi.

In un’intervista rilasciata ai microfoni del “Corriere dello Sport”, il classe ‘88 ha parlato di sé e dei suoi primi mesi a Palermo, città che tra qualche giorno lascerà per trascorrere le vacanze di Natale nel paese d’origine: “La vigilia la trascorrerò a Montecarlo, a casa dei genitori di mia moglie, con nostro figlio William; il 25 a Nizza. Lì c’è stata la scintilla che mi ha portato in rosanero: felice di questa scelta. Penserò a riposare. A breve nascerà il mio secondogenito, a Montecarlo. Bianca è all'ottavo mese, lì c'è il ginecologo di fiducia. I primi tempi avrà bisogno del supporto familiare. Un altro maschietto sarà il nostro regalo di Natale. Per le feste vorrei eliminare le cose più brutte dal mondo. Ho letto una frase di Be lotti, in una intervista, che mi è rimasta impressa: "Vorrei mettere addobbi natalizi in tutte le galassie e regalare un pizzico di felicità, anche un solo sorriso, a chi soffre e ai bambini, eliminando barriere, guerre e tragedie". Stupenda. Da papà, quando vedo bambini che soffrono impazzisco. Per il Palermo vorrei una rinascita completa, lunga vita e che ritrovi la dimensione che merita. E tanta felicità per Santana. Non dimenticherò mai la sua sofferenza dopo l'infortunio. E' un campione. E un campione non si arrende mai”.

A proposito, dunque, di compagni, ma anche amici: “Ho legato con Ricciardo, siamo compagni di camera e, quando mia moglie parte, come ora, cucino per lui: pasta e pesce, soprattutto. Felici è bravo, deve mostrare più continuità. E' il più piccolo, ma alla sua età alcuni giocano in A. Tanti giovani hanno qualità: Kraja, Doda, Peretti, Langella... Pergolizzi mi fa pensare al Blackpool e a Ian Hallowey, difensore anche lui, che sapeva motivarmi, aveva la personalità di quando giocava, e utilizzava il 4­-3­-3. Il rapporto con Pergolizzi è professionale, poche parole ma non ci nascondiamo”. E invece, a proposito di nemici di vecchia data: “Guy Lacombe, da giovane, nel Monaco. Fece comprare un altro al mio posto. Alla fine venne licenziato e il mio antagonista andò via. Un anno perso“.

Infine, un pronostico sulla Champions League: “Non c'è il Monaco e siccome ho sempre amato la Serie A, dove spero di tornare con il Palermo, e la nazionale azzurra, direi una squadra italiana. Ma poi penso al mio idolo, Zidane, e viro sul Real. Psg? Che squadra è? Gioca la Champions? (ride, ndr)”.