"Fin dall'inizio sono rimasto molto colpito da quello che stava accadendo in Cina, ricordo di aver visto a febbraio un video girato a Wuhan in cui i cittadini barricati in casa si incitavano a vicenda nel silenzio della notte, mi sono venuti i brividi".
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Martin: “Io zio degli under, siamo un gruppo eccezionale. Pizza al coronavirus? Mi sono vergognato…”
"E' naturale pensare al ritorno alla normalità ma ho il timore che le nostre vite non saranno più le stesse, ci sarà una paura inconscia che tutto ciò possa riproporsi"
Inizia così la lunga intervista rilasciata ai microfoni del sito ufficiale del Palermo da Malaury Martin. Il regista francese si è soffermato in maniera particolare sull'attuale situazione che sta vivendo la popolazione mondiale, costretta a restare nelle proprie abitazioni a causa della diffusione del virus Covid-19: "Finché le tragedie non si vivono sulla propria pelle è difficile immedesimarsi - ha proseguito l'ex Monaco - sembrava quasi assurdo che una metropoli di undici milioni di abitanti si paralizzasse per via di un virus. Con il senno di poi il modello cinese si è rivelato vincente ed è certamente quello da seguire".
Per il centrocampista rosanero quando tutto sarà passato ci sarà un mondo nuovo: "Sono molto orgoglioso della reazione del popolo italiano, che sta dimostrando un grande senso civico - ha sottolineato Martin -. Allo stesso tempo ho provato vergogna per il video trasmesso dalla più importante pay tv francese sulla pizza al Coronavirus, segno che nel mio Paese la gravità del problema non sia stata inizialmente percepita, così come nel resto dell'Europa che nella gestione dell'emergenza è apparsa tutto fuorché unita. E' naturale pensare al ritorno alla normalità ma ho il timore che le nostre vite non saranno più le stesse, ci sarà una paura inconscia che tutto ciò possa riproporsi. Tuttavia l'uomo sa sempre adattarsi ai cambiamenti, servirà soltanto il tempo per metabolizzare e modificare le proprie abitudini. Anche il calcio non sarà più lo stesso ma sarà un'evoluzione positiva all'insegna della sicurezza".
Martin è uno dei leader della formazione di Pergolizzi e con il suo carisma cerca di aiutare i più giovani dentro e fuori dal campo: "Questo isolamento mi ha reso più forte, ho trascorso molto tempo a leggere, ad informarmi ed ovviamente ad allenarmi. Grazie a WhatsApp sono sempre in contatto con i miei compagni, siamo un gruppo eccezionale: se Pelagotti viene definito il papà degli under io sono orgogliosamente lo zio, potrei anche pensare di farmi crescere i baffi come Beppe Bergomi al Mondiale 1982. Scherzi a parte, se dovessi immaginare adesso la felicità penserei ad una giornata in barca insieme a mia moglie Bianca ed ai miei bimbi William e Leonardo. Da padre sogno per loro il miglior mondo possibile, spero che possano vivere la gioia di correre all'aria aperta senza dover indossare una mascherina".
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