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L'INTERVISTA

Marino: “Sbagliai a lasciare l’Udinese, il mercato bivio alla Spal. Accardi ds top”

MODENA, ITALY - DECEMBER 03:  Head coach of Vicenza Pasquale Marino looks on during the TIM Cup match between Carpi FC and AC Vicenza Calcio at Alberto Braglia Stadium on December 3, 2015 in Modena, Italy.  (Photo by Dino Panato/Getty Images)

Pasquale Marino ripercorre la sua parabola professionale da allenatore soffermandosi su scelte e bivi decisivi della sua carriera nel corso di un'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it

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Una carriera brillante e ricca di soddisfazioni, probabilmente frenata nella sua ascesa da qualche scelta non proprio lungimirante in alcuni momenti topici del suo percorso professionale. Pasquale Marino, ex tecnico di Udiinese, Catania, Brescia e Spal, tra le altre, ripercorre alcuni bivi decisivi della sua parabola in panchina nel corso di un'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

"Nel corso della mia carriera ho fatto tanto scelte sbagliate, quella più grossa fu andare via da Udine con due anni di contratto e con la società che voleva continuassi il progetto tecnico intrapreso. Poi, in altre occasioni, accettai avventatamente situazioni professionali molto complicate, a volte con successo altre molto meno. Non posso sicuramente prendermela con gli altri, in determinati frangenti si sbagliano le scelte e la colpa è esclusivamente di noi stessi. Anche la stagione scorsa, avevo diverse opportunità da vagliare e ho scelto la SPAL, il mio campionato con i ferraresi penso sia finito con la chiusura del mercato invernale. A un punto dalla promozione diretta non arrivarono i giocatori che mi erano stati promessi, li c’è stato un segnale negativo che la squadra fisologicamente, ha recepito. Non ci siamo rinforzati e da lì c’è stato un calo complessivo che ha coinvolto purtroppo anche il sottoscritto, una parabola discendente che ha compromesso anche l’entrata nei playoff. Ho commesso anche io degli errori, ma va bene così. Non bisogna cercare scuse. Futuro? Finché avrò questa passione e mi arrabbierò guardando le partite (ride ndr) continuerò ad allenare e voglio farlo con entusiasmo. In questa estate c’è stato qualche approccio, contatti interlocutori non sfociati in altro poiché ho reputato non idonei i progetti che mi sono stati proposti. Non sono uno legato al contratto, a confermarlo ci sono alcuni miei addii dettati dal fatto di non essere stato d’accordo concettualmente con la società di riferimento. Ad esempio, quando sono andato ad Empoli mi avevano proposto un contratto di un anno e mezzo, mentre io ho preferito firmare soltanto per cinque mesi. Parliamo di una grande società, funzionale e organizzata, con direttore Pietro Accardi, ragazzo preparato, professionale e molto competente, che farà senza dubbio una grande carriera dirigenziale. Al termine della stagione, l'Empoli mi propose il rinnovo mentre io preferii la SPAL, non fu poi una scelta perfetta a posteriori, ma purtroppo capita di sbagliare".

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