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Maradona Jr: “Diventerò argentino in onore di mio padre. Adesso sogno di allenare”

Maradona Jr: “Diventerò argentino in onore di mio padre. Adesso sogno di allenare”

Le parole del figlio di Diego Armando Maradona quattro mesi dopo la scomparsa del padre

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Diego Armando Maradona Junior torna a parlare.

Torna a parlare e lo fa durante un'intervista concessa ai microfoni del "Mattino", il figlio del Pibe de Oro, Diego Armando Maradona Jr. L'ex calciatore, a quattro mesi dalla scomparsa dell'ex numero 10 del Napoli, ha svelato il desiderio di voler ottenere la cittadinanza argentina in onore del padre, ma non solo.

Un sogno che si avvera. Perché da sempre cullavo il desiderio di poter recuperare questa parte della mia identità. Sono sempre stato consapevole di essere napoletano al 50% e argentino all’altro 50. Ho radici lì, mio padre era argentino e ho parte della famiglia in quella nazione. Ecco perché desidero completare il mio percorso di identitàMia moglie è molto contenta. È sempre stata al mio fianco in maniera esemplare in tutte le battaglie che ho intrapreso da quando la conosco. È  una persona molto importante nella mia vita e mi appoggia. Anche mia mamma mi ha molto appoggiato e spronato fin dall’inizio. La morte di papà ha segnato nel profondo tutti noi. Ho parlato con zia Lilly qualche settimana fa, ma con gli altri poco. Ecco perché non ho ancora avuto il modo di farglielo sapere, ma sono certo che quando lo apprenderanno dalla stampa farà piacere a tutti. Come immagino a tutti gli argentini, visto che in questi mesi ho ricevuto tantissime manifestazioni di affetto da tanti di loro”.

Diego Maradona Junior ha infine parlato del suo un sogno nel cassetto“Continuo ad aggiornarmi e a studiare per essere pronto un domani a prendere questa responsabilità di allenare una squadra. In Argentina sono tifoso del River, ma accetterei di allenare anche altre squadre, cosa che in Italia mi sarebbe impossibile. Mi farebbe troppo male indossare una felpa diversa da quella del Napoli. Certo, mi rendo conto che il lavoro è lavoro, ma ad esempio alla Juve non ci andrei manco morto e lo ribadisco. Poi ovviamente rispetto il lavoro e so che va onorato chi ripone in me la sua fiducia. Non ho mai pensato di andare via da Napoli per scelta personale, se mai dovesse essere sarà sempre e solo per motivi lavorativi”.