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Luperini: “Covid la sfida più difficile, ho avuto paura. Palermo è la mia Juventus, ho un obiettivo”

"Battere il Covid-19 non è stato facile", parola di Gregorio Luperini

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"Battere il Coronavirus non è stato facile".

Parola di Gregorio Luperini. Arrivato a Palermo per rinforzare l'organico a disposizione di Roberto Boscaglia, il talentuoso centrocampista '94, che ha firmato un contratto triennale con il club di Viale del Fante - dopo essersi svincolato dal Trapani per giusta causa -, intervenuto ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport', è tornato a parlare del focolaio da Coronavirus che si è acceso in casa rosanero, raccontando i momenti più bui di quei venti giorni di isolamento. E non solo...

"Ero molto preoccupato: ho avuto molto mal di tesa, la febbre i primi due giorni, ho perso anche il gusto e l’olfatto e poi ho avuto anche una piccola infiammazione polmonare. Non vedevo l’ora di tornare in campo. Sono contento di avere dato una mano ai compagni che avevano fatto partite eccezionali giocando contati. Appena siamo tornati a essere di più abbiamo tirato fuori ognuno il massimo e siamo migliorati. Gol? Sono tornato nel modo migliore, spero sia stato un gol importante per la stagione. Ora sto bene, ho fatto finta che fosse una pausa dovuta a un infortuni".

CALCIO E COVID - "La società è stata eccezionale nella gestione della situazione virus, a partire dal nostro team manager Siracusa, al d.s. Castagnini, all’a.d. Sagramola fino al presidente Mirri. E poi, i dottori Matracia e Puleo sono stati fantastici insieme ai fisioterapisti.In un’altra società non credo sarebbe stato lo stesso. Una volta non ho risposto al telefono perché dormivo, intontito dai farmaci, e mi sono visto spuntare a casa il dottore che era preoccupato. Adesso siamo arrivati un po’ tutti a scaglioni e ancora non ci conoscevamo bene. Quando ci ha colpito il Covid ci siamo rafforzati. Ci sentivamo e ci scrivevamo spesso. Siamo diventati molto uniti e ora ogni settimana che passa è tutto più bello".

NUMERI E OBIETTIVI -"Io sono un centrocampista di gamba, mi piace sacrificarmi e aiutare la squadra. Negli ultimi quattro anni in gol ci sono sempre andato, ma non penso a quanti posso farne, quello di Bisceglie non lo conto nemmeno perché è stato inutile. Vincere le altre tre gare in casa sarebbe fantastico, ci direbbe cosa possiamo davvero fare. Dobbiamo pensare alla Turris, sapendo che non è mai facile, col Potenza abbiamo vinto nel finale. Ci aspettano squadre ostiche: Turris, Monopoli e Viterbese sono ottime formazioni. Quello che possiamo promettere è che daremo l’anima in queste partite".

CLASSIFICA - "È prematuro parlarne, questa classifica non ci piace, vogliamo provare, partita per partita, a vincerle tutte. Poi appena arriveremo, speriamo, in una zona migliore faremo due conti. I momenti di difficoltà sono quelli che mi piacciono di più perché scendi in campo con la voglia di uscirne fuori, però in questi casi oltre alla persona viene fuori il gruppo. Non puoi vincere una partita come quella col Potenza se non c’è il gruppo. Dopo il gol, ho visto compagni con i lucciconi agli occhi è stata una soddisfazione tripla".

JUVENTUS -"Nel 2015 ci sono finito per sbaglio - ammette con un risata il centrocampista -, avevo fatto una buona annata al Pontedera, hanno preso il mio cartellino e l’hanno girato in prestito alla Pro Vercelli, ma non sono mai entrato nel mondo Juve. Rammarico? Assolutamente no. La mia Juventus è il Palermo, ho tre anni di contratto è voglio centrare traguardi importanti".

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