Intervista realizzata da Leandro Ficarra
serie d
Luca Toni-Mediagol: “Due anni meravigliosi, a Palermo sono rinato. Il mio addio? Ora conta solo una cosa…”
Il 26 agosto allo stadio Renzo Barbera andrà in scena la Notte dei Campioni: il nuovo Palermo di Dario Mirri sarà tenuto a battesimo da una selezione di storici campioni rosanero. Tra i protagonisti ci sarà anche Luca Toni, intervistato in...
Un amore tormentato ma profondo. A tratti, viscerale. Il matrimonio professionale tra Luca Toni ed il Palermo è stato certamente tra i più felici e riusciti sotto il profilo professionale. Un attaccante reduce da un infortunio che ne aveva bruscamente frenato l'ascesa in carriera, protagonista di una stagione in chiaroscuro con la maglia del Brescia.
Il primo Palermo di Zamparini che lo corteggia a lungo ed investe una cifra importante per acquisire il suo cartellino e farlo il terminale offensivo di un club che insegue l'agognata promozione in serie A dopo trentadue anni. Le prime gare utili ad integrarsi e comprendere le dinamiche della nuova realtà. Quindi, un'esplosione calcistica deflagrante. Palermo diviene l'elisir di Luca Toni. La boa di Pavullo del Frignano il polo dominante e risolutivo di un reparto offensivo spumeggiante e prolifico. Una simbiosi trascinante ed esaltante. Cinquanta gol in due anni che valgono l'approdo in massima serie e l'ingresso nell'elite del nostro calcio. Il Palermo che colleziona scalpi eccellenti tra le big del campionato italiano. Una squadra che vince, stupisce e sogna. Toni segna sempre e comunque. Ispirato da Brienza, Zauli e il fido Corini. In acrobazia, di testa, di giustezza e di rapina. D'astuzia e di potenza. Una tassa, puntuale e amara per gli avversari. Una cambiale di felicità, pronta da scambiare, per il tifoso rosanero. Ogni benedetta domenica. O sabato che fosse. La qualificazione all'Europa Leaguecome ultimo atto di due anni meravigliosi. Poi quell'addio, tanto discusso e chiassoso. Con Zamparini pronto a scaricare sul calciatore tutte le responsabilità di un epilogo figlio di molteplici dinamiche ed altrettanti artefici. La cessione alla Fiorentina per una cifra non certo irrinunciabile al cospetto del valore effettivo del calciatore. Undici milioni circa. L'amore che si trasforma in rabbia. Il tifoso tradito che manifesta con una selva di fischi ogni passaggio di Luca Toni dalle parti del Barbera. Qualunque fosse la maglia che il bomber indossasse. Fiorentina o Nazionale non faceva differenza. Il tempo e gli stessi protagonisti della vicenda hanno ricostruito equilibri e reale andazzo di una vicenda di mercato come ve ne sono a centinaia nel mondo del calcio. Le ambizioni professionali del calciatore, certo, ma anche la volontà da parte del club di capitalizzare la cessione di un attaccante che, a detta di molti, non avrebbe più ripetuto quelle gesta. Per ammissioni del binomio Zamparini-Foschi, quella fu una delle scelte più miopi e meno felici di un'era calcistica nel complesso illuminata. Luca Toni non dimentica quel biennio fatto di gioie e successi. Uno step decisivo che lo ha lanciato in orbita del panorama calcistico internazionale. Il prosieguo della sua carriera è fulgido e pluridecorato. I titoli di capocannoniere con Fiorentina e Hellas Verona (a 38 anni compiuti), il trionfo a Germania 2006 con la Nazionale, la Scarpa d'Oro e i trofei in sequenza conquistati con la prestigiosa maglia del Bayern Monaco. L'affetto di Luca Toni nei confronti del Palermo e di Palermo è sincero. Non di maniera né figlio dei soliti ritornelli retorici e di circostanza. Lo dimostra il fatto che, dopo la rovinosa evoluzione dell'era Zamparini culminata nella cancellazione del club dal calcio professionistico, una volta ricevuto l'invito della nuova proprietà a partecipare alla "Notte dei Campioni" in programma il prossimo 26 agosto, Luca non ha esitato. Toni ha risposto presente, orgoglioso di essere considerato un riferimento storico del club che ripartirà dalla Serie D per iniziare la scalata verso il ritorno nel calcio che conta.
Lunedì prossimo Luca Toni ci sarà, con entusiasmo e la voglia di tornare a calcare con i suoi vecchi compagni il manto erboso del "Barbera" davanti al pubblico di fede rosanero. L'ex attaccante del Bayern Monaco svela le sue sensazioni in prossimità dell'evento in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it.
"L'essere scelto come uno dei giocatori simbolo della storia del Palermo in un momento così delicato per il club è motivo di gratificazione e orgoglio. Mi fa molto piacere tornare in una città dove ho trascorso due anni meravigliosi sia sul piano professionale che umano, stagioni che non dimenticherò, ricche di successi, entusiasmo e gioie individuali e collettive. In maglia rosanero sono rinato e sono grato ad una società che mi ha consentito di indossare la maglia della Nazionale e diventare in seguito campione del Mondo. Inutile tornare sulle polemiche che hanno caratterizzato il mio addio, sulle cui dinamiche mi sono espresso già più volte. Il passato è passato, io sono felicissimo di poter tornare a calcare il manto del Barbera e giocare in quello splendido stadio. Sono certo che sarà una festa, all'insegna dell'amicizia, della passione e del divertimento. Spero che questa serata crei i presupposti affinché il Palermo possa rinascere e tornare presto nella categoria che gli compete che è la Serie A".
© RIPRODUZIONE RISERVATA