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LND, Sibilia: “Impossibile fare previsioni sui ripescaggi. Riforma? 100 società professionistiche sono troppe”

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della LND, Cosimo Sibilia: "Ci sarà una graduatoria, ma in questo istante non possiamo fare previsioni"

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La Serie D resta in attesa.

In attesa della riunione del Consiglio Federale che il prossimo 3 giugno dovrà pronunciarsi in merito alla proposta da parte della Lega Nazionale Dilettanti di considerare promosse in Serie C tutte le squadre attualmente prime in classifica nei relativi gironi, il presidente della LND, Cosimo Sibilia, intervenuto nel corso della trasmissione “Kickoff” in onda su “Mitico Channel” e “Teleblu”, ha provato a tracciare un quadro chiaro e ben delineato di ciò che potrebbe accadere nei prossimi giorni.

Di seguito, le sue dichiarazioni.

“Per quanto riguarda le seconde classificate ci sarà una graduatoria che vedrà condizioni di merito ma sono questioni che si intrecciano con le classiche riforme del calcio. Allo stato attuale, però, sappiamo che il format di Serie C è di 60 squadre, dunque se non ci saranno modifiche ci sarà la possibilità di accedere ai ripescaggi tramite una griglia. Sicuramente al momento opportuno saranno fatte tutte le valutazioni e si discuterà ad esempio dell’impiantistica sportiva. In questo istante però non possiamo fare alcuna previsione sui ripescaggi. Vi anticipo però che abbiamo fatto una proposta che sarà valutata e poi vedremo cosa accadrà”.

“Per i ricorsi non abbiamo nessuna preoccupazione perché ci sono criteri che riguardano il merito ed il demerito sportivo stabiliti dal Consiglio Federale e dalla Fifa - ha proseguito il presidente della Lega Nazionale Dilettanti -. Chi non sarà soddisfatto potrà rivolgersi presso il Coni, per la giustizia sportiva, mentre, per quella amministrativa al Tar. Sono stato sempre del parere che il rettangolo di gioco doveva essere l’unico giudice poi dopo il protocollo sanitario ci siamo resi conto che non era applicabile ai nostri campionati. La riforma? 100 società professionistiche sono troppe, non riusciamo a reggerle più. Dobbiamo renderci conto che non possiamo vivere al di sopra delle nostre possibilità”, ha concluso Sibilia.