"La vita corre insieme alla morte: una partita crudele, che lascia senza parole. Che aggiungere? Le sconvolgenti immagini delle bare di Bergamo esprimono la nostra impotenza. Qui a Lecce, per fortuna, la quarantena scorre senza sussulti. Ma siamo vicini a chi soffre".
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Lecce, la frecciata di Liverani: “Pronti a ripartire, ma prima tamponi a tutte le squadre. A chi mi ispiro? A tutti e nessuno…”
"Non basteranno due settimane per tornare al top dopo una pausa così lunga. È in arrivo il caldo. Sono tante le incognite"
Inizia così, parlando dell'emergenza sanitaria mondiale legata al coronavirus, l'intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport dal tecnico del Lecce, Fabio Liverani. L'ex regista di Lazio e Palermo ha poi proseguito: "Se siamo pronti a ripartire? Come tutti. Anche se non basteranno due settimane per tornare al top dopo una pausa così lunga. È in arrivo il caldo. Sono tante le incognite".
Liverani lancia anche una piccola frecciata: "Aumento dei calciatori positivi? Io dico che prima di ripartire sarà bene che tutte le squadre si sottopongano ai tamponi. Non entro nelle recenti polemiche ma a Lecce, come in altre città, non sono stati fatti i test: le norme lo vietano...". Tra le ipotesi c'è anche quella di tagliare gli stipendi: "Ciascuno di noi deve fare la sua parte in questo momento delicato, quindi non mi spaventano i sacrifici economici. Attenzione, però, a tutelare i professionisti delle serie minori, lì i guadagni sono risicati".
Il campionato del Lecce si è interrotto con i giallorossi terzultimi ma in piena lotta salvezza: "Nel ritorno abbiamo fatto 10 punti, cresciamo. I nuovi hanno dato tanto, ma possono fare meglio: sia Barak che Saponara possono darci un grande aiuto. Credo nella salvezza. Subiamo tante reti, ma siamo anche quelli che segnano di più a fondo classifica. Dobbiamo attaccare per dare il meglio".
Infine, Liverani ha parlato del suo futuro e dei tecnici a cui si ispira: "Non penso alla mia carriera. Ora c’è solo la salvezza. Non ho altro in testa. Mi ispiro a tutti e nessuno. Guardiola è il più innovativo, non lo scopro io. Io rincorro il bel gioco, cercando il meglio dai miei. Sempre con i piedi per terra", ha concluso l'allenatore del Lecce.
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