La parola a Marcello Lippi.
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Lippi: “Italiane in Champions League? Mi aspetto un po’ di sofferenza. La Nazionale di Mancini…”
L'intervista all'ex commissario tecnico della Nazionale italiana, Marcello Lippi
L'ex commissario tecnico della Nazionale italiana, intervenuto ai microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione radiofonica Maracanà, ha fatto il punto in merito al campionato di Serie A e sulla situazione delle quattro formazioni italiane impegnate in Champions League. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal CT della Nazionale cinese su questi ed altri temi.
Sulle formazioni italiane in Champions League.
"Mi aspetto un po' di sofferenza, perché siamo un po' indietro rispetto alle inglesi. L'Inter ha una partita non proibitiva, il Napoli affronta la squadra più forte d'Europa, l'Atalanta è all'esordio e mi aspetto entusiasmo e combattività. E poi la Juve a Madrid. Per il passaggio del turno ho grande fiducia, ma sono indietro alle altre squadre europee".
Su Antonio Conte.
"Si è vista la sua mano subito. E' un trascinatore, come quando era in campo. Riesce ad entrare nella testa dei calciatori. Brucia le tappe, ha creato entusiasmo".
Sul Napoli.
"Ancelotti? Lo vedremo quest'anno l'effetto. La saggezza, l'esperienza, la sua positività verranno fuori. La squadra è stata rinforzata, sia in difesa, dove devono registrarsi un po' ora. Poi sono venuti giocatori importanti. Mi piace molto Lozano. Inter e Napoli daranno grande filo da torcere alla Juve. Albiol? Era un giocatore importante, per costruire il gioco, ma nella testa di Carlo c'era la volontà di una squadra più aggressiva. Koulibaly è già molto forte e veloce, ora c'è anche Manolas al suo fianco".
Sulla Juventus.
"La Fiorentina ha fatto una buonissima partita, la Juve è un po' indietro. E' normale, poi c'è anche il discorso del nuovo allenatore, che deve inculcare ai suoi giocatori una filosofia, che ha bisogno di tempo. De Ligt? L'esperienza dell'ambiente Juve è nota, c'è stato il problema dell'infortunio di Chiellini che ha affrettato il tempo del suo impiego. Dybala? Qualità indubbie, ma sono i tecnici che vedono come lavora. Allegri però non ha mai puntato su di lui e lo stesso sembra con Sarri. Non so che intenzioni abbiamo, spero però non lo cedano. Penso che possa dare un buon contributo. Ma si deve dare una mossa anche lui, deve tirare tutto fuori. La mia Juve come quella di Sarri? No, tutti sappiamo le qualità del gioco di Sarri. Ci vuole del tempo per vederle sul campo, ci vuole lavoro, non si può ottenere tutto in un mese. E non deve perdere le sue caratteristiche, come la combattività".
Sul calcio cinese.
"La crescita è a un discreto punto. Quando arrivai, non c'era nessun club con un settore giovanile. Ora invece ci sono. E' stato fatto un passo avanti, ci dobbiamo aspettare una crescita importante della Nazionale. Ho cercato di far capire che non si cresce comprando gli stranieri migliori ma puntando sui propri atleti e tecnici".
Su Stefano Sensi.
"Ha tanta qualità, ho sentito Moratti che lo ha accostato a Sneijder. Molti lo accostano a Verratti, a me piace molto. Simile a Conte? Lui era un trattore. Non mi sembrano simili. Ma la grinta non gli manca".
Sulla Nazionale italiana.
"Mi piace molto quello che sta facendo Mancini. A volte si pensa che con tanti stranieri non si possono trovare buoni calciatori italiani. Oggi si sceglie su un 40% di italiani impegnati in A, ma ci sono comunque tanti giovani capaci e che fanno ben sperare. Ha convocato giocatori che addirittura doveva esordire in A. Ha lanciato un messaggio importante. Mi piace questa Nazionale, anche per questo. Mi piace come sta crescendo e come cerchi il gioco offensivo. Ho grande fiducia in Mancini".
Sulla Serie A.
"Mi piace molto la Lazio, nonostante lo scivolone di Ferrara. Ha ottimi giocatori. E poi ho fiducia anche nella Fiorentina, nonostante una partenza difficile. Ci sono dei giocatori giovanissimi come Castrovilli che si sta dimostrando di qualità".
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