Da ieri Andrea Pirlo ha appeso definitivamente le scarpette al chiodo.
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L’imprenditore Pirlo, dal vino all’acciaio: quale futuro per Andrea dopo il calcio?
L'ex stella di Inter, Milan e Juventus accarezza l'idea di intraprendere la carriera di allenatore ma potrà contestualmente curare il suo ricco patrimonio imprenditoriale
Ha giocato la sua ultima partita con il New York City e poi ha salutato tutti con una lettera di ringraziamento. Il centrocampista classe '79 è stato certamente uno dei più forti giocatori della storia del calcio. E adesso? Pirlo ci sta pensando, ma non ha fretta.
Di certo, c'è chi a Torino lo aspetta a braccia aperte: la Juventus, infatti, ha da tempo un progetto dirigenziale per lui.
Contrariamente a quanto pensato inizialmente, l'ormai ex calciatore starebbe accarezzando concretamente l'idea di intraprendere la carriera di allenatore.
Certamente frequenterà il corso di abilitazione a Coverciano per poi decidere sul da farsi. In virtù dell'intelligenza tattica e della sublime visione di gioco panoramica, doti ampiamente mostrate sul campo nel ruolo di playmaker, troverebbe certamente le porte aperte ad altissimi livelli ben oltre i confini nazionali.
Oppure, l'ex Milan e Juventus potrebbe scegliere semplicemente di continuare a dedicarsi ai propri investimenti nell'ambito imprenditoriale.
Molto interessante lo studio in proposito realizzato da "Calcio e Finanza".
Negli ultimi anni, infatti, Pirlo ha investito in un'attività di famiglia (il gruppo siderurgico ELG Steel), in immobili e in un'azienda vinicola, la Società Agricola Pratum Coller. Quest'ultima, acquistata nel 2007, si trova a Castel Mella, in provincia di Brescia, e nasce con l'obiettivo di produrre vino di qualità in maniera sostenibile. L'azienda, però, ha chiuso nel 2016 con una perdita di circa 104 mila euro, coperta successivamente dallo stesso Pirlo.
E poi c'è la AP Sport Service SRL, che si occupa di "costruzione, gestione, compravendita di immobili, di propietà sociale, ad uso abitativo, industriale, artigianale, commerciale, direzionale, alberghiero e turistico. Dal 28/12/2008: consulenza sulle iniziative promo-pubblicitarie per la gestione dell’immagine e la sponsorizzazione individuale e collettive di atleti. Dal 22/01/2009: commercio all'ingrosso di prodotti siderurgici in genere". Una vera e propria miniera, considerato che nel 2016 ha avuto ricavi per 4,5 milioni di euro e una perdita di circa 580 mila euro.
Inoltre, Pirlo annovera compartecipazioni anche con altre società come la Magenta Srl (ne detiene il 42,5%) e la Verdi Srl (il 33%).
Non è tutto oro, però, quel che apparentemente luccica.
La ELG, l’azienda in cui ai vertici c’è Luigi Pirlo, padre dell’ex giocatore, nel 2016 ha avuto ricavi per 21,9 milioni con un rosso di 7,8 milioni di euro. Una situazione difficile, tanto che nel settembre 2016 aveva presentato domanda di concordato preventivo, salvo poi ritirarla in seguito per dare il via ad una procedura di “accordo di ristrutturazione dei debiti” al fine di garantire il rispetto del principio di continuità aziendale della società. Tra le altre cose, la ELG dovrebbe cedere al creditore Acciaierie Arvedi la maggioranza della partecipazione della società Elg Chomium Plating srl.
Oltre al gruppo ELG, attraverso la AP Sport Service, Pirlo detiene le quote di maggioranza della Vertine Srl che gestisce un hotel nell'hinterland bresciano.
La Fidbon, impegnata nel settore della lavorazione e spianatura e distribuzione di lamiere e di altri prodotti siderurgici, è stata in assoluto la società più performante nel 2016 del gruppo Pirlo, con ricavi per 970mila euro e un utile di 124mila euro.
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