Un anno contraddistinto da incertezze, crisi e difficoltà per ogni settore - a causa della pandemia da Covid-19 -.
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Lega Pro, Ghirelli: “Credito d’imposta? Pressing ha dato suoi frutti. Complicato riaprire stadi a breve”
Il presidente della Lega Pro traccia un bilancio del 2020 soffermandosi sulle prospettive del 2021
il 2020 volge al termine e porta con sé le paure e le preoccupazioni che lo hanno accompagnato per tutti e 365 giorni, lasciando spazio alle speranze e al desiderio di ricominciare. Lo sa bene il numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli, che traccia un bilancio dell'anno appena trascorso durante un'intervista concessa ai microfoni di RadioPuntoNuovo.
"Il 2020 ci lascia un bilancio pesante e il ricordo di un anno orribile. Un anno di grande incertezza che ha messo in discussione la tenuta dei club, mettendo in crisi anche le certezze del nostro percorso terrneo. I presidente hanno reagito da eroi e non è una parola eccessiva. Il 2021 mi auguro che sia un anno di ripresa, lenta e graduale, su tutto, per avere almeno nella fase dei play il pubblico. Bisogna però andarci piano, come dice un detto 'al peggio non c'è mai fine', quindi attenzione. Però diciamo che il 2021 lo attendiamo con fiducia".
Ghirelli si è poi soffermato sul credito di imposta: "Ieri il ministro Gualtieri e Spadafora hanno firmato. Dobbiamo sapere che il pressing esercitato, molto forte ed aspro, ha dato il suo risultato e ha consentito andasse in porto. Questo sana il pregresso e consente allo spostamento al 1° aprile 2021 dei contratti in essere in scadenza alla data 31 dicembre 2020. Questo è un provvedimento che dà respiro per tanti club. In molti non credevano che ci saremmo riusciti. Questo è un po' come il discorso riguardante la cassa integrazione. Non c'è un calcio solo di Cristiano Ronaldo. C'è anche un calcio di gente 'normale' con stipendi 'normali', che non arriva a fine mese. Tra il 20 e il 25 gennaio ci sarà l'ultimo decreto Covid-19, quindi bisognerà vedere se in quella data, il denaro di 90 milioni messo a disposizione, si possa impegnare. Vorremmo poi portare la stipula dei contratti nuovi fino a giugno 2021".
Chiosa finale sulla riapertura degli stadi e sulla riforma dei campionati: "È dura. La curva epidemiologica non sta scendendo. Le vaccinazioni sono iniziate, ma ci vuole del tempo per far vaccinare gran parte della popolazione. Le feste inoltre hanno portato movimenti e assembramenti. È triste vedere stadi vuoti e penso che lo sarà ancora per un po'. Senza tifosi non è calcio, è tutto diverso. Io spero di poter riaprire gli stadi almeno per i playoff e inoltre, guardate, aprire gli stadi non vuol dire riportare gente a vedere le partite. Lo abbiamo sperimentato a ottobre. Ma anche ora, quando si incontra gente per strada ci divincoliamo subito, un saluto rapido e poi ciao. Quindi la paura c'è ancora. Noi siamo la lega che ha più bisogno di riforme. La Lega Serie C negli ultimi 50 anni del calcio italiano, è l'unica che si auto riformata. Ha pagato tutto dentro di sé. Penso che bisogna anche cambiare le formule dei campionati, se vogliamo adeguarci ai tempi".
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