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Lazio-Roma, Veretout: “Questo un top club, ma l’anno prossimo voglio la Champions. Derby? In campo per vincerlo”

ROME, ITALY - DECEMBER 17: Jordan Veretout of Roma scores their sides second goal from the penalty spot during the Serie A match between AS Roma and Torino FC at Stadio Olimpico on December 17, 2020 in Rome, Italy. The match will be played without fans, behind closed doors as a Covid-19 precaution.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Le parole del centrocampista giallorosso a poche ore dal derby della Capitale

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E' tutto pronto per Lazio-Roma.

L'attesa è finita, il giorno tanto atteso è arrivato: questa sera, Lazio e Roma si affronteranno allo stadio "Olimpico", nel derby numero 153 della Capitale. Un appuntamento importante presentato a poche ore dal fischio d'inizio dal centrocampista giallorosso Jordan Veretout, intervenuto ai microfoni del sito francese “So Foot”.

"I club in cui sono stato hanno tutti una storia, ma quella della Roma è più grande. Tutto qui è superiore. Le conferenze stampa, i tifosi, le aspettative. Voglio giocare la Champions League dalla prossima stagione. In Italia mi sono fatto un nome, la Roma era il club giusto. Derby? Un derby è sempre un derby, anche se si affrontano il primo in classifica contro l’ultimo. Senza tifosi sarà diverso, ma faremo di tutto per vincerlo. A Nantes mi hanno detto: ‘Un derby non si gioca, si vince’. Qui è più difficile, c’è una grande competizione tra i tifosi. Il mio primo vero derby l’ho vissuto in panchina, ho giocato solo la seconda partita. Sappiamo che è una partita elettrica e dobbiamo davvero vincerla. D’altra parte, rispettiamo sempre i nostri avversari. C’è un impegno, ma non è nemmeno una guerra sul campo".

Veretout si è poi espresso sugli obiettivi stagionali: "Europeo? È chiaramente un obiettivo. Ho già indossato la maglia della Nazionale a livello giovanile, sono stato addirittura campione del mondo con l’Under 20 nel 2013. Perciò quando vedi i tuoi ex compagni di squadra andare in Nazionale, dici a te stesso che anche tu vuoi essere lì. Oggi la Francia è campione del mondo in carica, ci sono qualità e grandi giocatori, ma sto facendo del mio meglio per esserci un giorno. Una chiamata mi renderebbe il più orgoglioso del mondo. A Roma ci sono tanti nazionali, dunque quando tutti se ne vanno e ti ritrovi solo in allenamento, pensi che vorresti partire anche tu. Ma cerco di rimanere concentrato".

Infine, due battute sul suo addio alla Fiorentina: "Il mio obiettivo era chiaro: lasciare la Fiorentina per un top club italiano. Avevo richieste, è vero. Ho fatto questa scelta perché la Roma è un grande club. I tifosi mi hanno impressionato, ma è stata soprattutto la discussione al telefono con Paulo Fonseca che alla fine mi ha convinto. Mi ha detto che mi voleva e cosa si aspettava da me, mi ha descritto come voleva giocare con la sua squadra. Ha visto molte mie partite alla Fiorentina, era molto interessato. Il secondo anno a Firenze giocavo da mediano, ma lui sapeva che avrei potuto giocare in diversi ruoli, anche più avanzato. Gli piace molto l’aggressività che metto al portatore di palla. Ho subito accettato il suo discorso. Mi ha migliorato e continuerà a farlo. So di aver fatto la scelta giusta firmando per la Roma".