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Lazio, Radu a 360°: “Record di presenze un orgoglio, ringrazio i tifosi. Futuro? Ho in testa una cosa”

PALERMO, ITALY - NOVEMBER 27: Ilija Nestorovski (R) of Palermo controls the ball as Stefan Radu (L) of Lazio tackles during the Serie A match betweenUS Citta di Palermo and SS Lazio at Stadio Renzo Barbera on November 27, 2016 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Le parole del difensore biancocelester

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Non avrei mai pensato di entrare nella storia della Lazio.

Queste le parole di Stefan Radu, difensore della Lazio intervenuto in merito al record di presenze con la maglia biancoceleste da lui conseguito, superando Favalli nella classifica all time capitolina. Ai microfoni di Lazio Style Channel, il giocatore rumeno ha parlato in primissimo luogo proprio di questo riconoscimento, sottolineando anche il contributo dei tifosi in questa sua lunga avventura nella capitale. Ecco le sue parole: "Ho sempre detto che è un motivo di orgoglio quello che ho ottenuto. Praticamente non avevo mai immaginato di raggiungere questo importante traguardo. Fascia da capitano? Nel momento in cui il mister aveva deciso di darmi la fascia ho deciso di lasciarla a Lulic. La meritava. Ho sempre detto che non mi sentivo di farlo. Tifosi? Ancora siamo rimasti con il ricordo dell’anno scorso, quando l’Olimpico era quasi pieno in ogni partita. Ti rimangono quelle immagini, sono brividi".

La rabbia di Stefan Radu
28-01-2017 Roma
Campionato Italiano Serie A Tim incostro SS Lazio Vs Chievo Verona allo Stadio Olimpico di Roma.
Match day SS Lazio Vs Chievo Verona at the Olimpic Stadium in Rome.
@ Marco Rosi / Fotonotizia

L'ARRIVO ALLA LAZIO

"Ero un ragazzino spaventato. Ero arrivato in un Paese diverso, praticamente ero da solo però ho avuto la fortuna di trovare dei compagni che mi hanno accolto molto bene e piano piano sono diventato uno della famiglia. Pandev e Kolarov mi hanno insegnato tanto. Anche loro erano all’inizio e mi hanno fatto inserire velocemente".

LA PERDITA DEL PADRE

"A Catania dopo l’addio di mio padre è stato un momento delicato. Oggi sono passati 10 anni da quel momento, sono stati momenti particolari. Quando l’ho perso è stato un momento bruttissimo. Non mi nascondo: pensavo di smettere. Avevo un legame forte ed è stato uno shock per me".

IL FUTURO 

"Avevo pensato di smettere. Lo può dire anche il mio procuratore. Avevamo parlato e io gli avevo detto che se c’era una minima speranza sarei rimasto qui. Non mi sentivo di andare via. L’ambiente qui è particolare. Devi sempre pensare a vincere, il tifo è molto tosto. Adesso vivo il momento, ho voglia di giocare e non me lo immagino. Ancora ce la faccio a giocare e penso a quello".

IL DERBY DI COPPA ITALIA

"È stato un giorno che racconteremo per tutta la vita. Anche in questi giorni quando incontro Senad parliamo tra di noi e ci diciamo di quanto tempo si parlerà ancora di questa coppa e di essere entrati nella storia di questa squadra per tutta la vita".

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