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Lazio, Parolo: “Da piccolo sognavo di giocare a ‘San Siro’. Razzismo? Tema delicato, ma sbagliato fermarsi”

Le dichiarazioni del centrocampista biancoceleste, Marco Parolo, relative alla sua esperienza nella Capitale

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Parola a Marco Parolo.

Fra i temi d'attualità più discussi, c'è di certo quello relativo al razzismo dentro e fuori il rettangolo di gioco. Un argomento delicato più volte affrontato da diversi personaggi del mondo del calcio con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica. Tra i tanti ad averne discusso in occasione del primo appuntamento dell'anno del progetto "Lazio nelle scuole" è il centrocampista Marco Parolo presente, insieme a Proto e Caicedo, all'Istituto Comprensivo Città dei Bambini.

"La cosa bella della grande città è che allo stadio ci sono tanti tifosi. Sono molto più calorosi. Per la vita dei calciatori più o meno uguale, si sta a casa e si va agli allenamenti. Allo stadio però ti accorgi della differenza di una piazza importante come Roma. Tutta la gente allo stadio dà una carica grandissima. Quale stadio preferito oltre Olimpico? San Siro, per me il sogno era giocare lì da piccolo. La prima volta che ci ho giocato sembravo un bambino. All’Olimpico il mio esordio in A invece in un Roma-Cesena. Sono due stadi che porto con me".

Infine, due battute sul tema relativo al razzismo: "È un tema delicato. Per me sospendendo la partita si dà peso a 4-5 persone che fanno gesto sbagliato e si dà risalto a loro. È brutto sentirle, ma se si dà meno peso queste persone vanno a scomparire. È brutto, succede e non dovrebbe