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Lazio, Luis Alberto: “Il mio futuro è ancora in biancoceleste. Ripresa campionati? Io ci spero”

Le parole del centrocampista della Lazio, Luis Alberto, relative al trascorrere della sua quarantena e alla sua esperienza in biancoceleste

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Luis Alberto racconta il suo isolamento.

Scalpita come un leone in gabbia il numero 10 della Lazio, Luis Alberto, ansioso di tornare in campo dopo lo stop forzato dei campionati imposto dal Governo per contrastare la diffusione del Covid-19 che ha bruscamente interrotto lo spendido cammino degli uomini di Simone Inzaghi: secondi in classifica, ad una sola lunghezza di distanza dalla Juventus capolista. A raccontare il suo periodo di quarantena, soffermano inoltre su alcuni temi caldi inerenti la Lazio e la Serie A, è lo stesso centrocampista classe '92 durante una diretta Instagram su "Onda Cero".

“Sto bene, dopo il match con il Bologna sono andato in Spagna a curarmi. Al ritorno ho lasciato la mia famiglia, sono stato un mese a Roma da solo. Per fortuna ho la residenza in Italia e con un permesso mia moglie con i miei figli mi hanno raggiunto. Ora faccio la spesa per tutti. Forse a fine mese potremmo tornare ad allenarci, anche se a piccoli gruppi. A Roma siamo tranquilli, la situazione sta migliorando nel Paese".

Luis Alberto si è poi espresso sullo spinoso argomento relativo alla possibile ripresa dei campionati: “Difficile dire una data, ogni 5 giorni cambiano idea. Penso si possa iniziare nei primi di giugno, ma è difficile dare una data esatta. Dipende come andrà l’evoluzione del virus. Speriamo passi tutto il prima possibile: voglio finire il campionato, sarebbe giusto sia per noi che siamo in alto in classifica, sia per chi sta lottando per non retrocedere. E questo non lo dico perché siamo al secondo posto. Come mi alleno? Faccio palestra. Doppie sessioni e al pomeriggio cerco di correre un po’. Alla ripresa si giocherà ogni tre giorni e bisogna stare attenti agli infortuni. Anche la prossima stagione sarà dura con tante competizioni da giocare. Noi calciatori siamo comunque privilegiati, mio fratello vive in una casa piccola e ha poco spazio per svagarsi all’aria aperta".

Il centrocampista ha infine ripercorso le tappe principali della sua carriera: "Da giovane potevo dare di più. Il salto di qualità è forse arrivato tardi, al Siviglia non ero maturo e non ho avuto molte opportunità. In Inghilterra ho pagato il contraccolpo, al Malaga e al Deportivo è andata meglio. Il salto di qualità l’ho fatto alla Lazio, un grandissimo club. Non mi conosceva nessuno, ma la colpa era mia. Venivo dal Liverpool dove mi allenavo da solo, poi ho cambiato mentalità con l’aiuto di un mental coach. Un ritorno a Siviglia? Lì c’è casa mia, mi piacerebbe tornare. Ma il mio futuro è ancora alla Lazio, è impossibile che me ne vada. Per il rinnovo siamo a buon punto, arriverà presto, ma per l’annuncio aspetteremo che finisca questa emergenza".