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Juventus-Sampdoria, Ferrero: “Con i mille negli stadi inizia nuovo Risorgimento del calcio italiano”

Le parole del patron della Sampdoria sulla riapertura parziale degli stadi

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Per la prima volta dopo il lockdown, torna il pubblico in Serie A.

Dopo mesi di chiusura, gli stadi, sono finalmente pronti a riaccogliere i tifosi. Gli eventi sportivi all'aperto non saranno più, dunque, off-limits, ma potranno essere seguiti da un numero ristretto di spettatori: da quest’oggi, domenica 20 settembre, infatti, in ogni partita del campionato di massima serie, potranno essere ammessi mille spettatori. La decisione - provvisoria quanto a forme e cifre - è stata presa nel corso di un incontro convocato dal ministro Boccia con le Regioni, in presenza dei ministri Roberto Speranza e Vincenzo Spadafora, dopo che Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto avevano firmato ordinanze per la riapertura parziale degli impianti. Un primo importantissimo passo verso la normalità, a patto e condizione che vengano rispettate le misure anti-Covid, dal distanziamento e l’uso obbligatorio della mascherina agli accessi controllati, dalla sanificazione ai controlli fuori dalla struttura.

Una decisione che non lascia indifferenti gli addetti ai lavori, che già in passato avevano più volte manifestato il desiderio di provare a tornare alla vita di sempre. Tra questi, anche il patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, che ai microfoni de 'Il Secolo XIX', ha così commentato il nuovo provvedimento: "Sono mesi che si lavora chiedendo rispetto per il calcio che lo merita come tutte le imprese italiane. L’ho detto subito, ridiamolo ai tifosi nel rispetto della situazione con la quale dobbiamo convivere. Uniti, abbiamo dato una bella spinta al Governo. È un primo passo, nella fiducia che si possa tornare piano piano alla normalità in sicurezza. Sarebbe un premio per gli stessi italiani che stanno gestendo meglio di altri la situazione problematica - ha proseguito -. Vedremo poi ad ottobre se si potrà arrivare al 20 o 30% delle capienze. La Lega Serie A rappresenta un tessuto sociale di 40 milioni di persone che, nel rispetto delle regole, chiedono di poter rientrare allo stadio per vedere le partite. E allora diciamo che con i Mille di Garibaldi, partiti da Genova, c’è stata la svolta storica per l’Italia unita: con i 1.000 negli stadi inizia il nuovo Risorgimento del calcio italiano", ha concluso Ferrero.