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Inter, Lukaku: “Stimo molto Conte, anche Mourinho fondamentale per me. Io tra i migliori 5 al mondo? Rispondo Così”

Le dichiarazioni del centravanti nerazzurro

Mediagol8

Non penso ai numeri, il mio vantaggio è l'essere diventato professionista molto giovane.

Così Romelu Lukaku, intervenuto in merito al rendimento messo in campo in tutto il suo 2020 a tinte nerazzurre. Il centravanti belga ha voluto porre la sua attenzione - in esclusiva ai microfoni di Sport Voetbal Magazine - sui record da lui conseguiti durante quest'ultima annata e sul suo rapporto con Lautaro Martinez, suo compagno di reparto. Ecco le sue parole: "Nei miei primi anni ho avuto momenti difficili ma ero sicuro che un giorno sarei diventato quello che sono anche perché sono sempre stato circondato dai migliori giocatori per anni. E' normale battere qualche record se si è professionisti da 11 anni. Lautaro? Prima di arrivare all'Inter ho visto delle partite e qualche volta c'era solo Lautaro davanti. Ho sentito subito che sarebbe potuta scattare la scintilla se ci avessero fatto giocare insieme".

Lukaku ha poi proseguito parlando del tipo di gioco che lo mette più a suo agio, esprimendo una particolare preferenza per le frequenti verticalizzazioni provenienti da difensori e centrocampisti:  "Mi piace il calcio verticale, sono veloce e posso superare gli avversari in dribbling tagliando da destra o da sinistra, poi nella nazionale belga ho dovuto modificare il mio stile di gioco. Vincere, soprattutto in Italia. L'approccio al calcio è molto diverso rispetto all'Inghilterra, mi concentro sulla tattica, sulla posizione, su quale spazio occupare e non posso sbagliare mai. Mourinho? Mi ha insegnato a lavorare meglio con il collettivo sia in termini di pressing che in termini di posizionamento in campo. Basti guardardare cosa sta facendo con Kane adesso".

Lukaku ha poi parlato dei leader del gruppo nerazzurro, indicando Vidal, Barella e Sanchez tra i giocatori più importanti e rappresentativi all'interno dello spogliatoio:  "Sono consapevole della responsabilità che ho. Quindi non ho il diritto di sbracciare, perché se lo faccio, anche a livello visivo, ha un impatto negativo sulla squadra. In un gruppo c'è bisogno di leader come me, Arturo Vidal, Nicolò Barella, Alexis Sanchez perché solo con questo tipo di atteggiamento puoi trasformare la mentalità di una squadra".

Chiosa finale del belga per quel che riguarda la top 5 dei bomber più forti al mondo, all'interno della quale Lukaku stesso pensa di potersi perfettamente collocare: "Negli ultimi mesi penso di essere riuscito a entrare in questo quintetto. Dove mi colloco? Non voglio dire se al primo o al quinto posto ma al momento faccio parte di questo gruppo".