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Inter-Juventus, l’anteprima del match: l’allievo sfida il ‘Maestro’, Conte e Pirlo di fronte al bivio Scudetto

MILAN, ITALY - OCTOBER 06:  Lautaro Martinez of FC Internazionale is challenged by Matthijs de Ligt (L) of Juventus during the Serie A match between FC Internazionale and Juventus at Stadio Giuseppe Meazza on October 6, 2019 in Milan, Italy.  (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Tutto quello che c'è da sapere sulla sfida di San Siro

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Pochi dubbi e tante certezze alla vigilia del Derby d'Italia.

La sfida che vedrà affrontarsi sul prato verde di San Siro Inter Juventus, vale indubbiamente molto più di tre semplici punti. Ai fini della classifica questi sarebbero certamente molto importanti per entrambe le compagini, ma mai quanto un ipotetico passaggio di consegne da parte dei campioni in carica nei confronti dei padroni di casa. Questo perchè, nonostante nella scorsa stagione il gap tra le due squadre si sia indubbiamente ridotto, il club bianconero di Torino è comunque riuscito ad aggiudicarsi il nono titolo consecutivo in Italia. Roba da far girare la testa, soprattutto se si considera il breve ed estremamente deludente ciclo Sarri e i molteplici passi falsi che la Juventus l'anno scorso ha commesso. Di contro, tuttavia, una profondità dell'organico fuori da qualsiasi limite canonico e vera colonna portante di un'annata trionfale ma diversa da quelle precedenti.

La formazione guidata da Antonio Conte ha certamente compiuto molteplici passi in avanti dall'inizio della sua gestione. Dure batoste in campo europeo ma un mix vincente di gioco, prestazioni e risultati che in quel di Appiano Gentile non si vedevano ormai da troppo tempo. Il tecnico pugliese ha dato un equilibrio e un’integrità - escluso il caso Eriksen - a tutto il gruppo nerazzurro, gradualmente sempre più consapevole dei propri mezzi e iscritto di diritto alla corsa per la vittoria finale di questa Serie A. Merito anche dei singoli, messi a disposizione dell'allenatore anche in situazione di assoluta emergenza numerica e tattica, dimostrando una spiccata adattabilità e una mera propensione al sacrificio. Da Barella Lukaku, passando per De Vrij Hakimi. Qualità nelle singole pedine ma tutta a disposizione di un gruppo coeso e che, a discapito di qualche brutta prestazione, sta di sicuro portando le chance di una possibile vittoria finale ai massimi storici degli ultimi dieci anni.

In casa bianconera, invece, viene meno la stabilità di un collettivo che alterna, a prestazioni convincenti come quelle contro Milan e Barcellona, altre molto meno rassicuranti come visto nelle sfide con Fiorentina Benevento. Una squadra che, anche comprensibilmente, si affida più alle giocate di CR7 che ad altre soluzioni intermedie, in attesa di capire la vera svolta che Andrea Pirlo potrà davvero dare al suo organico. La profondità della rosa resta, come detto anche in precedenza, un fattore da non sottovalutare e che - nelle gare che contano - ha senza dubbio fatto la differenza. Nell'ultimo scontro diretto nel quale i bianconeri hanno affrontato la sponda rossonera di Milano, oltre alle giocate di Dybala Chiesa sono stati decisivi i cambi, che hanno messo allo stremo delle forze un Milan in evidente difficoltà numerica a causa delle numerose defezioni. Anche e soprattutto questo aspetto potrebbe creare più di qualche grattacapo all'Inter, che arriva a questo big match senza la frenesia di dover inseguire ma con la pressione di chi deve essere inseguito. Alla Continassa, infine, aspettano il ritorno del vero Cristiano Ronaldo, sembrato poco coinvolto nelle ultime uscite ma estremamente fondamentale nei movimenti smarcanti per i compagni. In attesa del Fattore CR7, ci si avvicina sempre più al Derby Scudetto.