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serie d
"I calciatori si informano fanno domande precise e i più giovani si lasciano guidare dai più esperti. Anche se siamo in serie D abbiamo a che fare con veri professionisti".
Roberto Matracia, responsabile dello staff sanitario del Palermo Calcio, descrive l'attuale situazione dei giocatori rosanero, che continuano ad allenarsi in attesa di sapere effettivamente quando torneranno in campo. Intervistato da La Repubblica, il medico del club di viale del Fante ha raccontato: "Abbiamo spiegato ai ragazzi di evitare luoghi di ritrovo. Possono mangiare insieme a gruppi a casa di qualcuno fra loro, ma evitare assolutamente di andare nei pub o nei ristoranti. L'assembramento è il pericolo maggiore. Li facciamo cambiare in due spogliatoi diversi e fra un posto e l'altro curiamo di mantenere una distanza di sicurezza. Ognuno ha la sua bottiglietta numerata con il proprio numero di maglia".
I ragazzi di Pergolizzi vengono monitorati con continuità e seguono in maniera dettagliata tutte le linee guida imposte dal governo nazionale: "Parliamo di gente sana mantenere la distanza in campo è impossibile, ma la prevenzione si fa fuori dal campo. Teniamo sotto controllo le temperature di ognuno. Siamo attenti, ma senza creare allarmismo. Del resto se un giocatore ha seguito tutte le prescrizioni e ha la febbre è chiaro che dobbiamo capire il perché ce l'ha, ma sarà molto più probabile che sia una febbre normale, piuttosto che un'influenza da coronavirus".
"Abbiamo spiegato di lavarsi bene le mani - prosegue Matracia - ma è chiaro che abbiamo a che fare con persone che si fanno la doccia almeno due volte al giorno. E lavoriamo allo stadio perché lì c'è un'igiene migliore rispetto a tutte le altre soluzioni che avremmo potuto adottare. I giocatori ascoltano e sono consapevoli di quello che sta succedendo. Vivono il problema, non se ne fregano di quello che sta accadendo. Mi chiedono com'è la situazione in ospedale e si interessano, non pensano solo al calcio, ai rinvii delle partite, ma vivono la vita quotidiana come tutti".
I leader del gruppo cercano di guidare i più. giovani, Matracia da questo punto di vista si reputa ampiamente soddisfatto: "Per loro è un dolore non raggiungere le famiglie e non farsi raggiungere dai parenti. Non c'è paura, ma consapevolezza. Ci sono i giocatori più grandi che spiegano ai ragazzi come comportarsi: Martin, Santana, Crivello, Sforzini solo per citarne alcuni raccomandano ai più giovani di curare i comportamenti perché hanno tutti figli e famiglie ed è importante non solo per la squadra, ma per tutta la comunità. E tutti si impegnano".
Infine, il medico sociale rosanero ha parlato dei più giovani e sulla scelta di fermare i campionati per cercare di contrastare nel migliore dei modi l'emergenza coronavirus: "Mentre si lavora tutti sono concentrati però appena finiscono il pensiero torna fisso. Ci sono ragazzi che non vedono genitori, altri che non vedono mogli e figli. Ma tutti hanno altissima professionalità. Lo stop fino al 3 aprile è giustissimo. Ma bisogna vedere cosa accadrà dopo. Conosciamo il presente, ma il futuro è un grandissimo punto interrogativo", ha concluso Matracia.
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