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Godeas-Mediagol: “Udinese club esemplare, svelo perché. Triestina Victory? Ho un obiettivo”

TRIESTE, ITALY - OCTOBER 31:  Denis Godeas of US Triestina Calcio competes with Aimo Stefano Diana of Toeino FC during the Serie B match US Triestina Calcio and Torino FC at Stadio Nereo Rocco on October 31, 2009 in Trieste, Italy.  (Photo by Dino Panato/Getty Images)

L’intervista concessa da Denis Godeas, ex attaccante di Triestina, Messina e Palermo, in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it

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Messina, Palermo e Udinese.

Sono soltanto alcune delle numerose squadre di cui Denis Godeas ha vestito le maglie. L'attaccante, all'età di 44 anni, non ha ancora appeso gli scarpini al chiodo e si diletta nelle categorie inferiori nel duplice ruolo di allenatore e calciatore di una società satellite della Triestina, club di cui è diventato una bandiera, in Promozione. Un obiettivo ancora da raggiungere in carriera: segnare in tutte le categorie del calcio italiano. All'appello, fino ad ora, manca soltanto la Prima Categoria.

Denis Godeas, in una lunga ed interessante intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, ha parlato di alcune delle sue ex squadre, tra cui l'Udinese, e del suo attuale ruolo al club di Trieste.

"All'Udinese non è mai mancato qualcosa per fare il salto di qualità, ma la sua politica non è quella di arrivare a fare l'Europa League o la Champions. I friulani hanno un'idea precisa di gestione societaria ed un budget da rispettare. È una società solida e non ha mai avuto problemi economici. Un grande esempio di società che si autogestisce. L'ottica è semplicemente diversa da quella di altri grandi club: l'Udinese punta a trovare giocatori sconosciuti o molto giovani, farli giocare e venderli ad altre società. È un'operazione che si vede da tanti anni, per cui i tifosi sono molto critici ma si tratta di un progetto che garantisce solidità a una società di una piccola piazza, come ad esempio il Chievo Verona che ha militato a lungo in Serie A. Io alla Triestina mi sto ispirando a questa filosofia. Da Udine sono passati tanti campioni, come Sanchez e Di Natale. I friulani non rischiano mai di retrocedere, ma si affidano a quello che trovano sul mercato e ai giovani. I tifosi è normale siano ambiziosi, ma l'idea di fondo è questa. Le società che hanno provato a rivoluzionare le proprie rose spesso hanno commesso degli sbagli, mentre loro compiono piccoli passi con la giusta saggezza. Si può fare sempre di più, ma oltre vent'anni di Serie A sono già un grande merito. Gol in tutte le categorie? In carriera mi mancavano due categorie. Per una ho rimediato facendo un gol in Promozione, con la maglia di una formazione parallela della Triestina, mi manca ancora la Prima Categoria. Io continuo ancora a giocare con gli amici, quindi mi presto ben volentieri. Il prossimo anno proverò a raggiungere questo traguardo importante. Ne approfitto ora che riesco ancora a corricchiare, sperando di riuscire a mettere a segno questo storico gol. Mio ruolo alla Triestina Victory? Si tratta di una costola della Triestina 1918, la nostra in sostanza è una società a parte creata solo per i giovani, per dare loro la possibilità di crescere e giocare in un contesto importante. La nostra prima squadra in questo momento sta facendo la Serie C, con l'ambizione di tornare quanto prima in altre categorie. Io, essendo un tesserato cerco di aiutarli e mi divertono ancora a dare quattro calci ad un pallone, vado a vedere gli allenamenti e collaboro nella gestione dei ragazzi fino agli allievi regionali".