"Grandi tempi di inserimento, centrocampista lesto ed abile a cogliere l'attimo e gonfiare le reti avversarie sulle palle inattive, dotato di una grinta innata. Giovanni Tedesco, profilo simbolo della storia del Palermo Calcio, dopo aver raggiunto importanti traguardi da calciatore, continua a stupire anche da allenatore. L’ex centrocampista di Fiorentina, Foggia, Perugia, Genoa e Palermo, che ha mosso i suoi primi passi nel calcio professionistico fra le file della Reggina, ha costruito una carriera di notevole caratura. Apprezzato e stimato incondizionatamente da ogni allenatore e compagno di squadra che ha incontrato durante il suo lungo e invidiabile percorso, ha lasciato un ricordo indelebile in tutte le piazze in cui ha militato da calciatore. Spirito di gruppo, carisma e leadership hanno fatto di GiovanniTedesco un vero e proprio uomo spogliatoio. Indissolubile il legame con la piazza e con i supporters palermitani, con una parte della tifoseria che ancora oggi lo chiama affettuosamente “Giovannino”.E proprio a Palermo, l’ex centrocampista, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, chiudendo la sua carriera nel 2010, al culmine di un campionato fra luci ed ombre.
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Giovanni Tedesco-Mediagol: “Scudetto? Juventus favorita, ma l’Inter ha Conte. Iachini ideale per la Fiorentina, Atalanta e Verona…” “
L'intervista esclusiva concessa dall'ex Fiorentina, Genoa e Palermo, oggi tecnico del Valletta, Giovanni Tedesco, alla redazione di Mediagol.it
"Oggi, il maggiore dei fratelli Tedesco guida il Valletta, una tra le squadre più blasonate del campionato maltese. Ma per forgiare il suo ruolo da allenatore, il classe ’72 con grande umiltà ha deciso di iniziare con la classifica gavetta: dal settore giovanile rosanero e la parentesi sulla panchina del Palermo in Serie A come interfaccia di Schelotto nel 2016, al Floriana e Birkirkara fino alle esperienze con l’Hamrun Spartans e lo Gzira United, con cui è riuscito a qualificarsi al secondo turno preliminare di Europa League superato l'Hajduk Spalato. Il tecnico palermitano, che attende di poter tornare in campo per trascinare i suoi uomini verso grandi traguardi, ha concesso una lunga ed interessante intervista alla redazione di Mediagol.it. Diversi i temi trattati: dalla lotta Scudetto in Serie A - con Juventus, Inter e Lazio candidate al titolo -, alla stagione della Fiorentina. fino al percorso entusiasmante della sorpresa Atalanta.
"Lotta scudetto? La Juventus continua ad avere qualcosa in più rispetto alle rivali. Anche se io personalmente sono un grande estimatore di Conte, credo sia il miglior allenatore in circolazione. Il tecnico nerazzurro è riuscito a far diminuire il gap della sua Inter con il club di Torino, ma ancora manca qualcosa. Iachini? È arrivato alla Fiorentina quando la squadra si trovava in grande difficoltà, perché con Montella non riusciva ad ingranare. Lì ho subito pensato che Beppe potesse essere l'uomo giusto. Lui è sempre stato amato dai tifosi, anche da giocatore, perché era uno straordinario gladiatore che non usciva dal campo se prima non aveva regalato la sua maglia. A Firenze è stato ben voluto da calciatore e adesso lo è da allenatore. Credo proprio che la Fiorentina abbia fatto il colpo della stagione ingaggiando Iachini in un momento delicato e particolare del suo campionato. Atalanta? Io sono arrivato a Palermo una settimana prima che venisse esonerato Gian Piero Gasperini, quindi non ho avuto il piacere di essere allenato da lui, ma a vedere il suo gioco penso che sia brillante, propositivo e molto dispendioso fisicamente. Il tecnico punta sui duelli individuali su tutte le zone del campo, ragion per cui i giocatori devono essere sempre in ottime condizioni fisiche per prevalere e resistere alla distanza. Gli orobici, avendo giocatori di qualità in tutti i reparti, riescono a vincere questi duelli e, di conseguenza, anche le partite. È un calcio affascinante ancora da approfondire. Ho notato però che Atalanta e Verona fanno praticamente la stessa tipologia di calcio e la cosa non mi stupisce anche perché Juric ha lavorato a lungo da vice di Gasperini. Io ricordo un Genoa-Palermo in cui gli uomini di Gasperini pareggiarono su rigore dopo otto minuti di recupero e, per inciso, ritengo che lì ci siamo giocati la qualificazione in Champions League. Subentrai in quella gara e mi trovai nella stessa zona di Juric, che ancora giocava, e io facevo il classico movimento della mezzala verso la bandierina e ricordo che lui mi seguiva fin lì. Bisognerebbe studiare e imparare dal modello Atalanta, loro hanno qualità notevoli e valori eccellenti oltre a grandi margini di miglioramento sia a livello di gioco che a livello societario".
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