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Foschi: “Voglio che venga fuori la verità sul fallimento. Deluso da Zamparini, Lucchesi da radiare”

"Ho fatto una deposizione contro tutti: Zamparini, gli inglesi, Tuttolomondo e la De Angeli. Non ne ho lasciato fuori uno"

Mediagol92

Vecchia società.

Giovedì scorso sono arrivati 14 deferimenti per gli amministratori dell'U.S. Città di Palermo, società che la scorsa estate non ha completato l'iter per l'iscrizione al campionato di Serie B, finendo per concludere la sua storia con il fallimento. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, l'ex direttore sportivo rosanero, Rino Foschi (che non è stato deferito), ha parlato così: "Sono tornato a Palermo giusto una settimana prima dell’emergenza sanitaria, proprio nell’albergo in cui c’erano i turisti bergamaschi risultati positivi al Covid-19. Mi sono fatto convocare dai curatori fallimentari perché non ne potevo più, ho preteso io di parlare con loro e avrei pure voluto parlare con la Procura, ma non è stato possibile".

L'ex dirigente del club di viale del Fante ha rivelato tutto ciò che sapeva e che è accaduto in società: "Ho fatto una deposizione contro tutti: Zamparini, gli inglesi, Tuttolomondo e la De Angeli. Non ne ho lasciato fuori uno. Zamparini mi ha veramente deluso per tutto quello che è successo con gli inglesi. Lui mi aveva detto che avrei comandato io in società, invece quelli avevano deciso di licenziarmi proprio durante il mercato invernale. Altro che suo uomo. So che la gente pensa questo di me, ma io ho tirato giù il mondo quando sono andato lì a Milano per cacciare gli inglesi. Io volevo solo portare il Palermo in Serie A e sul campo avremmo dovuto fare i play-off. I curatori ora sanno tutto, io sono stato la vittima di questa situazione. Siamo stati quattro ore a parlare e ho messo tutto sul tavolo, nero su bianco".

Foschi stava anche lavorando per cedere la società a gente affidabile, ma alla fine la spuntò Arkus Network: "Non ci sono riuscito perché chi mi stava vicino ha fatto quel che sappiamo, aprendo la strada a Lucchesi. Vi ricordate cosa diceva di me? Che ero scomodo, che ero un elefante in una cristalleria, poi abbiamo visto come è andata a finire. Non solo: hanno aspettato i soldi della cessione di Gnahoré e si sono pagati gli stipendi. A me non hanno fatto neanche vedere le spese, sono stato licenziato".

Infine, l'ex ds del Palermo ha parlato di Fabrizio Lucchesi, che ha ricoperto il ruolo di dg della vecchia società: "Non è stato deferito? Sono imbestialito, perché uno come Lucchesi non può neanche stare nel mondo del calcio. È lui ad aver portato i Tuttolomondo a Palermo, mi ha trattato come un delinquente e mi ha fatto licenziare. Mi hanno dato del dissidente perché cercavo soldi per il Palermo, questa era la loro giusta causa per licenziarmi. È stata un’umiliazione che non potete immaginare. Io voglio soltanto che venga fuori la verità, voglio sapere perché si siano pagati i loro stipendi con i soldi del mercato che ho fatto io. Non è possibile che gliel’abbiano permesso", ha concluso Foschi.