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Focus Palermo, tra le pieghe di un epilogo annunciato: Boscaglia paga, proprietà e dirigenza firmano il festival degli errori

Mediagol8

Boscaglia paga principalmente l'assenza di risultati pari alle aspettative iniziali e la conclamata incapacità di conferire identità ed equilibri credibili ad una rosa mediocre ed incompleta. Rosa le cui attitudini e potenzialità sono state progressivamente inibite da una parziale incompatibilità con metodi e filosofia calcistica del proprio tecnico. Al netto di acuti ed exploit dei singoli, raramente il Palermo ha dato la sensazione di crescere con continuità sul piano dell'armonia e dei sincronismi corali. Mai negli snodi topici del campionato in corso la squadra ha dimostrato di compiere sostanziali e significativi passi in avanti, risolvendo o almeno attenuando le sue falle difensive, ravvivando e diversificando la sua asfittica proposta offensiva. Ogni esame di maturità, potenzialmente preludio di svolta, è stato puntualmente fallito.  Relegare ai margini per più di un girone gli unici elementi dotati di personalità, esperienza e qualità superiore alla media della categoria, in una squadra orfana in primis di queste prerogative, non è parsa una grande idea.  Una dialettica serrata e fitta tra allenatore e dirigenza, con posizioni fortemente divergenti su valore dell'organico, scelte di mercato e gestione tecnica, era in corso ormai da parecchie settimane. L'idillio incondizionato di questa estate era ormai un lontano ricordo. Ovviamente il club auspicava di poter virare nella giusta direzione senza ricorrere al provvedimento traumatico e tranciante dell'esonero.

In virtù di ragioni tecniche e concettuali, ma anche strettamente economiche. In un quadro finanziario comunque complesso e delicato, con la contesa in punto di diritto tra i principali soci, Dario Mirri e Tony Di Piazza, l'incubo Covid 19 che ha scompaginato i piani e costretto la società a ricostituire il capitale sottoscrivendo subito la cifra originariamente stanziata per il triennio, contemplare l'ipotesi di un secondo allenatore a libro paga costituiva uno scenario possibilmente da scongiurare. L'inversione di tendenza di Boscaglia delle ultime settimane, con il definitvo passaggio al 4-3-3 ed il rilancio dei senatori, Santana, Martin e Floriano, tornati in auge nelle gerarchie tecniche, sembrava assurgere ad un chiaro ravvedimento rispetto alla filosofia di gestione iniziale.. Opportuno ma forse tardivo, alla luce dei riscontri emersi sul terreno di gioco.  Tuttavia, dopo il doppio successo contro Bisceglie e Turris, il Palermo è tornato ad aggrovigliarsi su vecchi difetti e noti limiti, Il flop interno contro il Catanzaro, il disastro calcistico di Viterbo. L'ultima pagina del trascorso professionale di Boscaglia sulla panchina rosanero.

All'atto della firma del suo contratto con il club di proprieta di Hera Hora, Boscaglia era animato da grande entusiasmo, convinto di poter coniare un ciclo calcisticamente rimarchevole su una panchina ricca di fascino, storia e tradizione. Molti dei propositi e degli obiettivi prospettati da proprietà e dirigenza, al momento della sottoscrizione dell'accordo, sono probabilmente stati delusi e disattesi in sede di calciomercato. In entrambe le sessioni.

Il tecnico gelese non è stato partiocolarmente illuminato nelle scelte tecniche e nella gestione del gruppo sotto il profilo empatico e relazionale. Ostinandosi oltremodo nel tentativo, lodevole ma infruttuoso, di instillare il gene del suo calcio in un gruppo costruito con criteri tecnico-tattici piuttosto distanti dal suo verbo. La complessa ricerca di equilibri, automatismi e giuste distanze tra i reparti, elementi imprescindibili a conferire solidità e densità alla fase di non possesso, è costata diversi punti e posizioni in classifica. Il cambio di rotta. sotto il profilo strategico e della gestione delle risorse tecniche a sua disposizione, è arrivato fuori tempo massimo. In vista del derby contro il Catania, in programma mercoledì prossimo, sarà il suo storico vice, GiacomoFilippi, a guidare la squadra. Soluzione contingente legata all'emergenza in attesa di un nuovo allenatore? Nomina di un traghettatore stimato da tutte le componenti per condurre il Palermo in un tranquillo finale di stagione senza particolari ambizioni? In viale del Fante si riflette. L'ennesima domanda in attesa di esaustiva risposta. Altro fardello che si aggiunge al consistente carico di incognite che gravano su presente e futuro del club di proprietà di Hera Hora.

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