Parola a Dusan Vlahovic.
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Fiorentina, Vlahovic: “Prima della stagione avevo un obiettivo. Futuro? Ecco la verità”
Le dichiarazioni dell'attaccante della Fiorentina
L'attaccante della Fiorentina ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni al portale serbo MozzartSport. In particolare, Vlahovic si è soffermato sull'annata appena trascorsa facendo anche allusione al proprio futuro. Di seguito, le sue dichiarazioni.
Sulla stagione: "Avevo un obiettivo prima dell'inizio della stagione, ma non erano esattamente 20 gol. La classifica dei marcatori è argomento di discussione continua nelle televisioni italiane e quando sono arrivato a 10, l'obiettivo è cambiato. Certo, sono sicuramente soddisfatto delle 21 reti segnate, l’unico dispiacere è stato quello di non superare Lukaku restando a secco nelle ultime tre gare…".
Su Prandelli: “La svolta nella mia carriera fino ad ora è stata l’arrivo in panchina di Cesare Prandelli. Ero in nazionale allora e mi hanno mandato delle sue dichiarazioni in cui parlava molto bene di me, ma non ci ho prestato troppa attenzione. Quando sono tornato, ci siamo subito seduti, abbiamo parlato e lui mi ha spiegato cosa avesse in programma per me. Mi ha detto di non preoccuparmi, di essere libero di tesa e che mi avrebbe dato una possibilità importante. Nelle prime cinque partite partite non ho segnato, ma ho creato molte occasioni colpendo anche dei legni… E poi è arrivato il Sassuolo e mi sono presentato dal dischetto. Dopo cinque partite, finalmente ce l’ho fatta, quel gol è stato il più difficile della mia carriera finora. Dopo Cesare, tutto si è capovolto. Senza l’aiuto del mister niente di tutto questo sarebbe successo. Mi ha dato la spinta decisiva e una fiducia incondizionata. Gli sarò grato per il resto della mia vita".
Le voci di mercato? "Cerco di non leggere i giornali. Ovviamente però apro i siti per vedere le principali novità. Ma appena vedo scritto qualcosa su di me la salto subito. In questo momento sono solo concentrando sul calcio. Mi rivedo alla Fiorentina, lì ho altri due anni di contratto e il 7 luglio sarò al raduno generale”.
Sulla Fiorentina: “I viola hanno sempre avuto buoni attaccanti. Quando mi sono trasferito dal Partizan, ho subito avuto la sensazione che fosse un club molto serio per la crescita di un giovane. Non ho mai esitato. Mi è bastato vedere la tradizione: Jovetic, Ljajic, Nastasic, Stevan Savic, Milenkovic… Beh, dai giocatori dei Balcani ci sono anche Ilicic, Rebic, Badelj… C'è un legame segreto tra la Fiorentina e i giocatori di questa zona".
Il serbo prosegue: "La Fiorentina non è un piccolo, ma un grande club in Italia. Nel complesso, queste ultime stagioni non sono state tra le migliori, ma la Fiorentina come club appartiene al top. È molto bello giocare e vivere a Firenze. Soprattutto perché è l'unica squadra in città e quindi tutti tifano per te. Non ci sono divisioni e tutti sono affezionati al proprio club. Ecco perché i tifosi viola sono fantastici. Quando le cose non vanno bene, è un po' difficile giocare lì. Ma, quando vinciamo, è bellissimo".
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