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Felici: “Forse pensavamo di avere già conquistato la Serie C. Fischi a Pergolizzi? Non può essere contestato”

"Qualcuno mi chiama Felilicic, però lui è mancino e io sono destro. Forse per i capelli o un po' in volto, forse"

Mediagol92

Talento allo stato puro.

Fin dal suo arrivo in ritiro a Petralia Sottana, Mattia Felici ha immediatamente impressionato tifosi e addetta ai lavori. Il giovane attaccante classe 2001 del Palermo nel giro di pochissimo tempo è diventato uno dei punti fermi della formazione rosanero. A consigliargli la scelta di accettare il prestito in Sicilia, Fabio Liverani: "Penso di essere un po' il suo pupillo, mi tratta bene, mi ha fatto esordire, è una brava persona e un bravo allenatore, forse il più forte che ho avuto. Mi ha consigliato lui di accettare Palermo. Mi piacerebbe essere allenato da Conte. Dicono che sia il più forte. Però dicono anche che è il più duro. Anche Pergolizzi è uno duro. Il nostro allenatore è una brava persona, mi sono trovato subito bene con lui già in ritiro quando sono arrivato a Petralia".

"Paragone con Ilicic? Qualcuno mi chiama Felilicic, però lui è mancino e io sono destro. Forse per i capelli o un po' in volto, forse - ha spiegato Felici -. Con chi mi sarebbe piaciuto giocare? Ormai Totti è andato, era lui l'unico con cui avrei voluto giocare. Era una bandiera. Sono romanista e mi dispiace che anche De Rossi abbia smesso, però forse ha fatto bene".

I rosanero hanno iniziato il campionato con dieci successi consecutivi poi, dopo il ko con il Savoia, la squadra di Pergolizzi non è riuscita più a convincere: "In ritiro al primo giorno non c'era niente, poi abbiamo fatto la prima amichevole e ho visto che la squadra era già un bel gruppo nonostante fosse stato creato dal nulla. Adesso non vedo l'ora di giocare in casa del Savoia e vincere. Loro aspettano un nostro sbaglio, ma se continuiamo così come stiamo lavorando adesso non sbagliamo più. E poi si deciderà tutto in casa loro. Abbiamo accusato un po' di stanchezza, forse qualcuno pensava che avevamo già vinto e che era tutto facile. La serie D però è un campionato strano e difficile".

La frenata del Palermo è coincisa anche con l'assenza di Mario Alberto Santana: "Purtroppo si sente anche la sua assenza in campo per carisma e tecnica - ha proseguito Felici -. Da lui devi solo imparare e prendere esempio. Anche ora che è infortunato viene al campo ogni giorno, dà consigli, fa discorsi, è una grande persona. Sogni? Spero di giocare nella Roma. E mi piacerebbe giocare in una coppa europea, magari al Bernabeu".

Felici si è poi soffermato sul presidente del Palermo, Dario Mirri: "E' proprio tifoso in tutto e per tutto. A parte seguire le partite in gradinata, anche fuori casa si attacca alla rete e fa esattamente come i tifosi normali: lo vedo lì, dà consigli, si mette vicino alla panchina, attaccato alla recinzione. Sembra più un tifoso che un presidente. Per me è bello che sia così, dà pure più sicurezza ai giocatori rispetto a uno che sta sulle sue, che non parla mai e che sta dall'altra parte della scrivania".

Infine, il giovane attaccante classe 2001 ha anche parlato dei fischi del pubblico a Pergolizzi nel momento della sua sostituzione: "Secondo me non sono giustificati. Un allenatore che perde solo due partite, ne pareggia altre due e le vince tutte non può essere contestato. È primo in classifica con una squadra fatta in dieci gironi. E poi è la serie D, e anche certi campi, che non lascia spazio al bel gioco - ha concluso Felici -. Ma se vinciamo che importa?".