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FC Messina, Ferrante lancia la sfida al Palermo: “Avete visto il Biancavilla al Barbera? Non si vince con il blasone…”

Le dichiarazioni rilasciate dal direttore generale dell'FC Messina: " Il 29 affronteremo il Palermo a viso aperto cercando di batterli"

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"Vogliamo arrivare in alto e divertire con il nostro calcio. Dove lo dirà il campo".

Parola di Marco Ferrante. Diversi sono stati i temi trattati dal direttore generale dell'FC Messina, intervistato ai microfoni della 'Gazzetta del Sud': dalle prestazioni offerte fin qui dalla squadra giallorossa, reduce da un pareggio contro il Licata e dalla vittoria conquistata in quel di Palmi, agli obiettivi stagionali della compagine siciliana.

"Se ci aspettavamo un inizio così? Con un pizzico di presunzione dico di sì. Siamo riusciti ad allestire un organico competitivo in tutti i settori grazie a una proprietà che ci ha dato carta bianca sul mercato. Siamo contenti di aver portato in giallorosso elementi del calibro di Coria, Melillo e Aladje, davvero fuori categoria. Siamo soddisfatti anche dei nostri under. Non tutte le squadre possono vantare tale qualità con i giovani. Ora dobbiamo essere bravi a non abbassare la concentrazione perché la strada è lunga. Dobbiamo vivere di equilibri, dentro il campo e al di fuori. La squadra deve essere consapevole della sua forza, ma non deve mai esaltarsi più del dovuto. La Serie D è un campionato tostissimo: se rallenti un attimo vanifichi quanto fatto di buono. Ogni partita è una battaglia, non ci sono gare semplici. Anche la più scontata sulla carta può essere una trappola", sono state le sue parole.

OBIETTIVI -"Non abbiamo paura di nessuno e la squadra lo dimostrerà anche contro avversari più quotati di quelli affrontati finora. La nostra forza deve essere l'umiltà. Correre a fari spenti spero sia sempre una nostra prerogativa. Ricordo quando giocavo nel Toro: riuscivamo a sgomitare anche con le grandi e qualche soddisfazione me la sono presa anche nei derby contro una Juventus di un altro pianeta. Anche noi dovremo essere così: battaglieri e difficili da battere per tutti. Noi l'anti-Palermo? Noi siamo il Football Club Messina. Rispettiamo la forza dei rosanero, ma il 29 li affronteremo a viso aperto cercando di batterli. Non si vince con il blasone o i nomi altisonanti: avete visto il Biancavilla che si è qualificato in Coppa proprio a spese del Palermo e al 'Barbera'?".

IL PRESIDENTE - "Un pregio e un difetto del presidente? Per me è troppo tifoso, e questo è un difetto. Lo vorrei meno istintivo e più equilibrato quando gioca l'Fc. Era un ultras del Torino e i 90 minuti li vive con eccessiva partecipazione vedendo la partita con gli occhi di un bambino. Però è un passionale e questo, soprattutto nel calcio del Sud, è una grande qualità. Un vincente? Per me sì. È uno che trasmette carica e positività, sempre. Il suo cuore lo spinge a credere anche alle imprese più ardue: è partito da zero, eppure oggi la società è organizzata in tutti i suoi settori e la squadra è competitiva per giocarsela anche con le più forti. Non è poco in due mesi di lavoro".

ALADJE -"Aladje è il Ferrante dell'Fc? Di più. Lui è il nostro Cristiano Ronaldo. Ha potenzialità enormi e quello visto a Palmi è solo un assaggio di quello che potrà dare all'Fc. Ha tecnica e fisico, è bravo anche di testa: un attaccante completo e moderno. In Portogallo lo paragonavano a CR7 perché nelle nazionali giovanili, l'U18 e l'U20, segnava più di lui. Lo monitoravamo da tempo, siamo stati bravi a portarlo a Messina. Spero che l'Fc sia qualcosa di importante per lui e non solo un trampolino per spiccare il volo".

L'ALLENATORE - "Costantino? Non è un caso che sia stato il prescelto per la panchina: ha personalità, esperienza e soprattutto fa giocare bene le sue squadre. La sua idea di calcio si sposa con quella del presidente e del nostro team. Un professionista umile che ha già creato un grande gruppo all'interno dello spogliatoio. Inoltre, conosce tutti i giocatori di tutte le squadre, una competenza che lo agevola nel lavoro di preparazione delle partite. Siamo molto soddisfatti di lui e del suo staff: lavorare e pedalare sono verbi che la squadra conosce molto bene. Quanta gente mi spetto domenica? Spero che il successo di Palmi porti più messinesi allo stadio rispetto alla sfida con il Licata dove, però, i presenti in buon numero ci hanno incitato dal primo all'ultimo minuto. Saranno i risultati a dire quanta gente meritiamo, di certo tra i nostri obiettivi c' è anche quello di riempire lo stadio", ha concluso.