12 mesi fa.
serie b
Fallimento Palermo, parla Lorenzo Farris: “Io a Milano col cuore in gola, capii che era tutto finito quando…”
"Sentivo addosso la responsabilità di non avercela fatta, nello stato emotivo delle cose mi sono fatto prendere dalle emozioni"
Esattamente un anno fa una delle pagine più brutte dell'U.S. Città di Palermo. La società rosanero, sotto la controversa gestione Arkus Network, non riuscì ad iscriversi al campionato di Serie B, tra misteri, presunte truffe e dichiarazioni non certamente chiare e lineari da parte della proprietà. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, Lorenzo Farris, ex segretario del settore giovanile, racconta la lunga notte che portò alla cancellazione del club rosanero dal calcio professionistico.
"Quella notte, a 41 anni, ho pianto come mai mi era capitato prima - racconta Farris -. Sentivo addosso la responsabilità di non avercela fatta, nello stato emotivo delle cose mi sono fatto prendere dalle emozioni. Col senno di poi, però, certe cose me le sono fatte scivolare addosso. Oggi lavoro per una delle società più gloriose al mondo (è segretario generale del vivaio del Milan, ndr) e anche se quella giornata non è stata piacevole, io rispondo delle mie azioni e sento di essermi messo a disposizione dell’azienda per cui lavoravo".
Una storia che Farris ricorda perfettamente: "Quel giorno ero a Roma, mi ci hanno mandato Francavilla e De Angeli, avendo casa lì andai il giorno prima. Non avevo niente in mano, sono rimasto tutto il pomeriggio in zona stazione, tenendomi in contatto sempre con Francavilla. Ho scambiato anche un paio di messaggi con Lucchesi, informandolo di essere in attesa lì. Sul tardo pomeriggio, Francavilla mi ha comunicato di andare a Milano. Il tragitto da dove mi trovavo io all’aeroporto per prendere un volo per Linate l’ho fatto col cuore in gola. Dovevo arrivare prima delle 24 per consegnare tutto".
Un viaggio che l'ex segretario del settore giovanile rosanero fece col cuore in gola: "Francavilla mi rapportava ciò che gli comunicavano, contando sulla buona fede. Mi disse di andare a Milano, che sicuramente qualcosa avrebbe potuto muoversi, invece non si è mosso nulla. Sono arrivato alle 23.52 nella sede della Lega, lì davanti c’erano il direttore generale e altri dirigenti che conosco, ma nessun altro", ha concluso Farris.
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