serie b

Fallimento Palermo, in aula il 22 agosto: dubbi su una serie di crediti vantati dal club

BAD KLEINKIRCHHEIM, AUSTRIA - JULY 14: President of Palermo Maurizio Zamparini looks on during pre-season training camp on July 14, 2017 in Bad Kleinkirchheim, Austria.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Il Tribunale fa gli straordinari e rinuncia alle ferie: chiesti i documenti a Riscossione Sicilia. Si astiene per motivi di opportunità il presidente D'Antoni, al suo posto la Giammona

Mediagol97

Lo spettro del fallimento si avvicina e il Tribunale, per il Palermo, rinuncia anche alle ferie.

Si apre così l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia, che riporta come la prima udienza per la nuova istanza di fallimento presentata dalla Procura sia stata fissata per il 22 agosto e dunque, fra circa un mese, inizierà la seconda parte di una vicenda che si è in sostanza riaperta a seguito all'esclusione del club rosanerodai campionati professionistici.

I pm diretti da Francesco Lo Voi, che chiedono alla quarta sezione civile del Tribunale di Palermo di dichiarare il fallimento del club siciliano (che sarebbe da tempo in preda a "gravissimi problemi di liquidità"), avrebbero evidenziato come tale verdetto renda impossibili dei "futuri utili che possano comportare un risanamento".

Fra le diverse criticità che avrebbero portato al procedimento penale nei confronti dell'ormai ex patron Maurizio Zamparini, e i dubbi espressi dalla Covisoc in merito alle varie inadempienze da parte dei Tuttolomondo, secondo i pm ricorrerebbero i requisiti soggettivi di fallibilità.

Il quadro generale che viene fuori dagli accertamenti della Procura, infatti, corrisponderebbe a quello di una vera e propria crisi già riconducibile all'esercizio chiuso il 30 giugno del 2018, con dei debiti per 43,7 milioni di euro, attivo patrimoniale pari a 61,3 milioni ed una perdita inferiore, di poco, ai 5,2 milioni. Si tratta di numeri che sarebbero stati definiti "sintomatici di uno stato di insolvenza" e con un indice di redditività negativo (pari al -49,1%), oltre che con un indice di indebitamento superiore al doppio rispetto a quello ritenuto di norma accettabile.

Quel che è successo in seguito alla notte tra il 24 e il 25 giugno, ossia la mancata iscrizione del Palermo Calcio al prossimo torneo di Serie B, avrebbe soltanto peggiorato una situazione già di per sé molto complessa, non essendovi più delle ragioni per perseguire l'oggetto sociale. In più, lo svincolo dei calciatori del club siciliano - ancora da ufficializzare, ma praticamente già in corso -, avrebbe eliminato dall'attivo patrimoniale i circa 11,3 milioni di euro di diritti pluriennali alle prestazioni dei giocatori e, conseguentemente, anche la possibilità di generare plusvalenze da un'eventuale cessione sul mercato degli stessi tesserati.

Il nodo principale di tutta la vicenda attualmente in corso, però, sarebbe nuovamente la celeberrima operazione legata a Mepal. Il credito iniziale di 40 milioni di euro, che ha generato una plusvalenza di 21,9 milioni, sarebbe infatti stato saldato soltanto per metà del suo valore complessivo. La holding lussemburghese Alyssa avrebbe poi ceduto il debito a Palermo Football Club srl, ma il residuo da 20 milioni di euro non sarebbe stato pagato, così come confermato dallo stesso organo di vigilanza.

Il Palermo avrebbe ad oggi in cassa solo 41.710 euro e non sarebbe in grado di onorare le spese correnti, come ad esempio gli stipendi dei calciatori, che già in precedenza erano stati pagati "grazie a degli espedienti" come il contratto pubblicitario con Damir. Gli stessi giocatori del club di Viale del Fante, in attesa di ben quattro mensilità, hanno avviato le pratiche per presentare una loro istanza di fallimento.

Gabriella Giammona, nominata presidente del collegio in seguito all'astensione (per motivi di opportunità) di Giovanni D'Antoni, ha disposto di allegare delle altre eventuali istanze a quella già presentata dalla Procura, chiedendo inoltre di ottenere delle informative presso Riscossione Sicilia in merito alla "eventuale esposizione debitoria complessiva" della società siciliana, che la scorsa settimana ha aperto la propria sede agli ispettori dell'Agenzia delle Entrate. Per ciò che concerne i debiti tributari, infine, il club rosaneroavrebbe comunicato alla Covisoc di averli ripianati attraverso compensazione grazie ad un credito di 5,8 milioni di euro rilevato da Group Itec Srl, al prezzo di 2,9 milioni.

Di Valerio Cracchiolo