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Empoli, Corsi: “Bisogna tornare a giocare, così si rischia grosso. Spadafora? Sembra che odi lo sport”

Il presidente dell'Empoli ha detto la sua sul possibile proseguo della Serie B ad agosto, analizzando le gravi ripercussioni in caso di sospensione del torneo.

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Persiste ancora molta incertezza sul futuro di tutti i campionati professionistici italiani.

In attesa di conoscere la decisione definitiva della FIGC in merito al proseguo della stagione, la Lega Serie B ha proposto di concludere il torneo cadetto i primi di agosto: ipotesi risolutiva, che sarà sottoposta al Consiglio Federale durante la prima settimana di maggio.

Nel frattempo, il patron dell'Empoli, Fabrizio Corsi, deluso da quanto sta accadendo in Italia, ai microfoni di 'Itasportpress', ha detto la sua sulla possibilità di tornare in campo proprio nel mese di agosto: "Sono deluso per quello che sta succedendo in Italia e in prima battuta mi riferisco al Governo Conte e al ministro dello Sport Spadafora. Mi sembra che quest’ultimo odi il calcio e non se lo può permettere visto che il calcio finanzia anche tutto lo sport. Bisogna tornare a giocare anche a luglio o agosto e sono in perfetta sintonia con il presidente della Figc Gravina e quello della Lega B Balata. In Germania hanno le idee chiare e ripartono applicando i protocolli in caso di contagio. Lo stesso fanno in altri paesi europei con i campionati pronti a ricominciare. Qui fermi tutti, tanto poi i soldi pioveranno dal cielo. Come dice il mio amico Adriano Galliani, se chiudiamo i nostri campionati i competitor europei prenderanno un bel vantaggio sul nostro prodotto italiano e poi noi daremo alle tv i tornei dei bar di luglio".

Su una possibile crisi finanziaria il numero uno dei toscani afferma: "Se non si ritornerà in campo rischieremo grosso sul piano economico visto che prima che il Governo decidesse cosa fare, le tv hanno già chiesto uno sconto alle società. L’impatto sarebbe gigantesco dato che gli introiti tv incidono sui conti dei club e poi ci sarebbero anche altri mancati incassi, vedi botteghini, sponsorizzazioni, merchandising, altri proventi, che farebbero salire le perdite. Un danno enorme. Sono contrario al blocco delle retrocessioni in qualunque categoria. In un paese civile non è compatibile questo-ribadisce il patron-. Io sono per una A e una B a 20 squadre, mi sembra la cosa migliore. Purtroppo ognuno guarda al proprio orticello pensando di non tornare in campo per evitare la retrocessione".

Chiosa finale sulla posizione della Fifa e sulla questione contratti: "La Fifa dice giusto con la revisione delle date dei campionati, ovvero finire questo 2019/20 anche in autunno e poi ripartire a gennaio, ma è una strada che tutti dovranno condividere. Contratti? Di questa questione se ne occuperà l’8 maggio il Consiglio federale, ma sui contratti c’è scritto che lo stipendio deve essere corrisposto per la stagione sportiva. Il problema semmai riguarda gli svincolati".