L'emergenza Coronavirus apre a nuovi scenari.
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Emergenza Coronavirus, Lippi boccia i playoff: “Soluzione mortificante. Europei? Impossibile pensare di disputarli a giugno”
Le parole dell'ex c.t. della Nazionale, Marcello Lippi, relative al complicato momento vissuto dal calcio italiano dettato dall'emergenza Coronavirus
Il Covid-19 barrica in casa l'Italia, impegnata a contrastare la diffusione del virus osservando le direttive del Governo. Una situazione che, nelle scorse settimane, dopo un lungo tiro e molla tra Lega Calcio e il Ministro dello Sport, ha fermato la Seria A fino al prossimo 3 aprile. Inevitabile dunque riflettere sul futuro del massimo campionato nostrano il quale, a fronte delle complicazioni dettate dall'emergenza Coronavirus, potrebbe subire uno stravolgimento. Diverse le ipotesi in ballo per definire i verdetti della stagione in corso di Serie A: una delle quali, quella relativa a playoff e playout. Un'ipotesi analizzata dall'ex ct della Nazionale italiana, Marcello Lippi, sulle pagine di "Repubblica".
"È stato sacrosanto chiudere qui da noi come in Cina. Loro ce l’ hanno fatta e ce la faremo anche noi. Se ci siamo mossi in ritardo? Nei primi momenti il quadro cambiava ogni dieci minuti, siamo stati presi un po’ alla sprovvista. Ma poi c’è stato tutto il tempo per capire e agire: abbiamo compreso che, semplicemente, dovevamo cambiare la nostra vita, che ci piacesse oppure no. Non è stato uno spettacolo edificante. E non capisco come si possa pensare di disputare gli Europei a giugno o le Olimpiadi in Asia, in Giappone, tra luglio e agosto: come dire dopodomani".
Chiosa finale sulla scelta dell'Uefa di fermare le Coppe europee: "Per fortuna l’Uefa ha finalmente deciso di sospendere le Coppe, e credo sarà così anche per gli Europei: al limite, disputiamoli l’anno prossimo ma non adesso, non a tutti i costi e chissà come, chissà dove. Questo permetterà di tentare di salvare almeno i tornei nazionali, che secondo me vanno sempre privilegiati. Come portare a termine la Serie A? Ho letto dei play-off ma non mi convincono, e neppure l’idea di assegnare lo scudetto adesso, così, in base alla classifica. Se tra un mese, un mese e mezzo la situazione renderà possibile il ritorno in campo, credo che il campionato debba essere ripreso e concluso nel modo tradizionale, altrimenti pazienza. Altre soluzioni mi sembrano mortificanti".
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